Alla vigilia di una giornata storica per l’intera Calabria e che domani vedrà a Roma l’Anas, i Ministeri competenti (Ambiente, Infrastrutture e Beni Culturali), la Regione Calabria ed i sindaci dell’alto ionio, mi corre l’obbligo di lanciare un appello forte è chiaro (l’ennesimo), questa volta a tutte le parti coinvolte. Ho scritto più volte che la “strada della morte” ha ucciso migliaia di persone, ha provocato migliaia di incidenti e di feriti, ha causato e continua a causare povertà economica, spopolamento e perdita di comunità, impoverimento culturale, mancanza di modernità e la fine di ogni futuro!
Per queste ragioni confido nella buona volontà e nel buon senso di tutti gli attori di questa straordinaria conferenza dei servizi affinché qualsiasi altra rivendicazione, perplessità, insoddisfazione, ecc. possa essere dissolta davanti all’interesse generale della collettività.
I Ministeri, i sindaci e, più in generale, gli attori di questa straordinaria conferenza dei servizi (chi più e chi meno), fino ad oggi hanno tenuto posizioni determinate rispetto alle loro rivendicazione. Ciò, non lo nego, ha contribuito affinché l’opera divenisse migliore di quella stabilita a riprova che è utile il contributo di tutti.
Tuttavia, occorre tener presente, che ora è giunto il momento delle scelte definitive. Quelle scelte che possono e debbono cambiare la Storia della nostra Calabria.
Per questo a tutti (nessuno escluso), voglio dire chiaramente una cosa: o si fa la nuova strada statale 106 ionica calabrese o si muore!
Così come voglio dire qualcosa di altrettanto chiaro: ognuno – in sede di conferenza dei servizi – degli interpreti domani a Roma si assumerà una responsabilità che oserei definire epica, sappia, che non resterà chiusa in una camera! Sappia che quella responsabilità sarà diffusa al pubblico interessato dalle scelte che saranno assunte.
Sappia, che saranno richieste all’Anas le registrazioni della conferenza dei servizi e ne saranno diffusi a mezzo stampa i contenuti, le dichiarazioni degli attori principali, le responsabilità che essi si assumeranno.
Non siamo più nella Calabria del silenzio e dell’oscurantismo. Siamo nella Calabria trasparente che utilizza internet che si riunisce in una comunità di 18.000 calabresi che gridano “Basta Vittime Sulla S.S.106” che condividono e diffondono pubblicamente, appunto, grazie alla rete, quelle che saranno le verità che domani saranno definite dalla conferenza dei servizi.
“La Storia siamo noi” – cantava De Gregori – “nessuno si senta escluso”: sappiano, gli attori della conferenza dei servizi di domani a Roma, che loro possono cambiarla quella Stroria e sappiano, sia chiaro, che da questa parte troveranno chi puntualmente racconterà ogni particolare di questa straordinaria pagina di Storia che si vuole, che si può e che si deve assolutamente scrivere!
Fabio Pugliese