Le recenti diatribe sulla Centrale del Mercure e sulle varie iniziative di Sviluppo del nostro Territorio, mi spingono, con la memoria a ripercorrere le vicende degli anni ‘60, da me vissute da un’ angolazione particolare, in cui la tensione morale, politica, istituzionale fu così alta da determinare le realizzazioni più importanti che avrebbero, poi, provocato, negli anni successivi, un notevole progresso economico e sociale. In quegli anni, infatti, le sinergie fra le Istituzioni nazionali, comunali e provinciali, pungolate costantemente dalla Diocesi, che si estendeva anche in Basilicata, guidata da Mons. Raffaele BARBIERI, riuscirono a porre le basi per la successiva creazione del Parco del Pollino; realizzarono il Consorzio di Bonifica; istituirono le famose Feste della Montagna con la costruzione degli attuali rifugi al piano di Ruggio; costrinsero l’ANAS ad invertire il tracciato autostradale originariamente progettato per la costa tirrenica; convinsero l’ENEL a costruire una Centrale termoelettrica alimentata a lignite, da estrarsi nel territorio del Pollino calabro-lucano. Da allora si aprì una stagione feconda per l’ occupazione e lo sviluppo, favorita, anche, da iniziative industriali ed agroalimentari che sorsero nella nostra zona e che videro la Città di Castrovillari ed i suoi Amministratori al centro di una regìa strategica e di coordinamento, accettata e riconosciuta dagli altri Comuni al punto tale che si susseguirono, con il loro appoggio, ben due proposte di Legge per istituire la provincia del Pollino. Oggi sembra che quella tensione stia venendo meno ad incominciare dalla gestione della Sanità territoriale e degli ospedali dell’ex ASL n° 2; dalle difficoltà circa l’individuazione delle linee di Sviluppo territoriali e dell’utilizzazione delle nostre numerose e pregevoli risorse; dalle scelte strategiche circa lo smaltimento dei rifiuti; dalla dialettica accesa, ma sterile, sui problemi dell’industrializzazione e dell’occupazione che salvaguardi anche l’Ambiente e le vocazioni precipue del Territorio legate all’Agricoltura, alla valorizzazione delle Risorse artistiche, culturali e naturali. Come Associazioni, composte soprattutto da giovani, avvertiamo in modo particolare l’imbarazzo delle nostre Popolazioni che assistono impotenti a mancate o errate o, addirittura, strumentali, scelte delle Istituzioni locali che penalizzano ulteriormente le nostre Comunità che si vanno spopolando sempre più e che sono colpite da continue “emorragie” migratorie. Si pensi, per esempio, alla riduzione degli Alunni iscritti nelle nostre Scuole, frutto non solo di una diminuzione della natalità ma anche di rinnovati flussi migratori verso il Nord dell’Italia o all’Estero. Sarebbe bello ricostituire quelle meravigliose sinergie degli anni ’60, senza reticenze, omissioni e ripicche, ad incominciare, così come si sta tentando di fare in questi giorni in alcune Istituzioni locali, a dare risposte certe e definitive circa l’occupazione e lo sviluppo, anche sciogliendo l’intricato nodo della riapertura della Centrale del Mercure; della gestione delle risorse territoriali e dei fondi comunitari; del rilancio del Sistema sanitario zonale, soprattutto degli Ospedali; della rivisitazione ed utilizzazione dell’ex area ASI; della ripresa e del potenziamento delle attività agroalimentari. Come Associazione, nei prossimi giorni, coinvolgendo anche le altre Realtà associative, ci faremo portavoce di queste esigenze primarie presso le Istituzioni per cercare di riannodare le fila di un dialogo che procede a singhiozzi attraverso il quale potrebbe ricostituirsi un sistema sinergico che dovrebbe, secondo noi,dischiudere orizzonti più luminosi per le nostra Popolazioni.
CITTA’ SOLIDALE-ASSOCIAZIONE CULTURALE CASTROVILLARI
Prof. Giovanni DONATO Castrovillari, lì 25 marzo 2014