Dopo un lungo percorso tracciato all’interno del locale circolo del Partito Democratico, nel corso del quale Severino si è sempre prodigato, al fine di addivenire all’unione delle compagini politiche moranesi, alternative all’attuale governo,
consapevole dell’importanza, in vista delle prossime competizioni elettorali comunali, di unire le forze presenti sul territorio; il consigliere di minoranza del gruppo Morano Democratica manifesta tutta la sua preoccupazione relativa ai lavori di concertazione.
Oramai l’appuntamento elettorale è troppo vicino, dichiara il consigliere Severino, affinché il circolo del Pd di Morano possa finalmente aprirsi alla società civile e, quindi, al neo comitato civico.
La scelta lascia l’amaro in bocca per non essere riuscito nell’intento di far confluire le forze politiche in un unico gruppo, ma da soli non si riesce ad andare da nessuna parte e, quindi è necessario desistere.
Era il 22 agosto del 2023, quando il Severino inviava una missiva al segretario del circolo di Morano, con la quale sottolineava appunto l’importanza di coinvolgere nella discussione politica il nascente Comitato Civico, in quanto, consapevole del fatto che, in questo particolare momento della politica Moranese, è necessario aprirsi alla società civile, senza escludere l’esperienza dei molti che vivono organizzazioni politiche, proponendo, in caso di più aspiranti alla carica di Sindaco di utilizzare lo strumento delle primarie aperte, come previsto dallo statuto del Partito Democratico.
Da allora numerosi sono stati gli incontri ed i dibattiti all’interno del locale circolo del PD, fino ad arrivare al 22 gennaio 2024, data in cui la segreteria del circolo inviava una missiva al candidato Sindaco indicato dal Comitato Civico, con la quale si comunicava che l’unico strumento che poteva tenere tutti uniti era quello delle primarie, quale forma più democratica, per designare il candidato “comune” alla carica di sindaco.
Il Comitato Civico attraverso il suo portavoce, in data 02 febbraio 2024 comunicava al segretario del circolo moranese del PD di accettare lo strumento da loro proposto e di stabilire celermente le modalità ed i tempi dello svolgimento delle primarie.
A distanza di 50 giorni il PD moranese non ha intesso assolutamente avviare le attività per lo svolgimento delle primarie, né ha ritenuto continuare nel lavoro di confronto e concertazione con il gruppo civico, limitandosi ad incontrare il candidato sindaco, Giuseppe Bruno, del Comitato Civico, solo su stimoli provenienti da privati cittadini, consapevoli della necessità di unire le forze, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
In data 16 febbraio u.s. si svolgeva l’ennesima assemblea degli iscritti al circolo del PD di Morano, alla presenza del segretario provinciale del Partito Democratico Vittorio Pecoraro, del rappresentante della segreteria regionale del partito Francesca Dorato e della direzione regionale del PD On.le Graziano Di Natale, nel corso della quale si evidenziava l’importanza per il circolo di partecipare all’imminente competizione elettorale, non tralasciando l’importanza di unire le forze presenti sul territorio e di addivenire ad una soluzione in tempi strettissimi.
Da quella data nulla si è concretizzato nel circolo locale del PD, tant’è che in data 9 marzo u.s. è intervenuta sulla problematica del circolo la segreteria Provinciale, attraverso la voce del vice segretario Lucia Nicoletti, incitando il circolo a “costruire un fronte unico per assicurare un nuovo ed efficiente governo a Morano Calabro, sottolineando che il Partito Democratico deve essere inclusivo, creando le condizioni per aprirsi alla società civile,….” “promuova dunque le primarie aperte per la scelta del candidato sindaco, peraltro già proposte dallo stesso circolo e accettate dalle forze civiche. Non si comprende per quale ragione una mentalità isolazionista si sia impadronita delle menti dei referenti locali del partito.”
Ma per quale ragione prima vengono invocate le primarie come metodo di scelta del candidato e poi questa volontà non viene perseguita, avendo il consenso di tutti? Non ci si può certo nascondere dietro problematiche di tempo esiguo, quando già dal due febbraio si è avuta una risposta altamente affermativa e i militanti moranesi sanno, per averlo fatto diverse volte in precedenza, che per organizzare le primarie bastano pochissimi giorni . Si crede o non si crede nello strumento delle primarie come modalità di selezione della leadership? Si ritiene che la competitività alle prossime elezioni amministrative passi attraverso un allargamento della base e del consenso ed un’apertura a chi si è mostrato alternativo all’attuale compagine di governo . Perché ancor di più non si vuole dare ai cittadini moranesi la possibilità di cambiare il governo cittadino. Autodestinarsi alla preventiva sconfitta non può far parte della volontà di chi per anni si è battuto per una politica nuova e diversa . Tutte le aspirazioni ad avere la candidatura a sindaco sono legittime, valide ma necessitano di una sintesi che faccia confluire gli sforzi di tutti verso uno scopo comune: fare una squadra ed un programma credibile . Non si può pensare di far prevalere un egoismo personale, le elezioni servono per dare una possibilità alla comunità. Ci sono, nonostante il tempo fatto trascorrere, tutte le condizioni per fare le primarie. Sarebbe un primo momento di confronto democratico che darebbe un enorme vantaggio politico a chi avrà il coraggio di confrontarsi. Diversamente non si capisce come si voglia affrontare un avversario se prima ci si sottrae al confronto con uno o più alleati . Non si perda altro tempo , si convochino tutte le forze, si scrivano insieme le regole e si dia la parola alla gente che vuole cambiare, tutti ne saranno grati perché il generale avrà prevalso sul particolare.