…E la bozza di documento da approvare unanimemente deve pure “tornare” nella conferenza dei capigruppo!
Quanto travaglio per un aborto. Non ha avuto – infatti – alcun “esito” la seduta monotematica del Consiglio comunale di Corigliano Calabro sull’emergenza criminalità, ordine pubblico e sicurezza sociale in città. La serata di venerdì nella sala consiliare di Palazzo Garopoli ha sciorinato ore di noiosissimo dibattito tra i consiglieri della maggioranza civica ispirata al Centrodestra che sostiene l’amministrazione del sindaco Giuseppe Geraci, e quelli delle composite e sgangherate componenti di minoranza (Partito Democratico, Unione di Centro, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Movimento Corigliano Domani).
Il tutto “al cospetto” delle sole pareti del chiostro dell’antico palazzo municipale, deserto quanto a partecipazione di cittadini, i quali, evidentemente, ritengono che le istituzioni comunali non siano affatto “all’altezza”, ovviamente per quanto di competenza, d’affrontare e – soprattutto – d’“aggredire” problematiche da essi molto avvertite quali le “micro” e “macro” criminalità dilaganti e la scarsa sicurezza sociale che ne deriva.
Il dibattito consiliare è stato infatti davvero scialbo e scarno di contenuti politici.
Tanto che, forse, sarebbe stato meglio che il Comune non avesse ceduto alla tentazione d’un mero quanto vano sensazionalismo istituzionale per affermare soltanto d’“esistere”.
Di fatto, a seduta conclusa, s’è deciso di ritornare sull’argomento oggetto del Consiglio oggi alle 13 in sede di conferenza dei capigruppo consiliari.
Ciò al fine d’apportare alcune integrazioni alla bozza del documento appositamente portata in Consiglio – e di cui tutti i consiglieri erano già da giorni in possesso – da approvare unitariamente tra maggioranza e minoranza politiche e con voto possibilmente unanime da parte dell’intero civico consesso.
Un documento che è una mera dichiarazione d’intenti, quasi una “letterina di Natale” dai contenuti òvvi e scontati fino al midollo.
Nella bozza si parla infatti d’un «Piano per un sistema integrato della sicurezza urbana che preveda interventi specifici ma coordinati tra essi nel controllo del territorio e governo della sicurezza, nell’integrazione ed aggregazione socio–culturale, nella promozione della cultura della sicurezza, della legalità e della prevenzione, nel miglioramento dell’ambiente urbano, nella collaborazione e nel coordinamento inter-istituzionale tra Comune ed autorità Statali», impegnando il sindaco Geraci e la sua giunta «a realizzare prioritariamente i seguenti interventi a favore della sicurezza urbana e della legalità: potenziamento del servizio di pattugliamento della Polizia Municipale e maggiore presenza dei vigili, specie nelle ore serali e nei quartieri più insicuri; installazione e/o messa in funzione d sistemi di videosorveglianza; promozione presso le scuole d’ogni ordine e grado d’iniziative di educazione alla cultura della sicurezza e della legalità in sinergia e coordinamento con gli altri enti ed Istituzioni».
Una “fiera dell’ovvio”, dunque, costituita da “atti dovuti” alla cittadinanza coriglianese da parte del Comune e senza alcun carattere di “straordinarietà”. Amen. {jcomments off}