(nota – Fdi) – Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia si sente in dovere di intervenire con fermezza a seguito della recente lettera pubblicata dal Segretario Generale del Comune, Paolo Lo Moro, che ha scelto di utilizzare i media per rispondere a interrogativi riguardanti la sua gestione amministrativa e la sua concentrazione di incarichi dirigenziali. Riteniamo che questa scelta rappresenti un chiaro tentativo di sottrarsi al confronto democratico e istituzionale con i soggetti eletti dai cittadini. È inconcepibile che un Segretario Generale, figura di garanzia all’interno dell’amministrazione, si esprima a mezzo stampa, eludendo così il doveroso dialogo con il Consiglio Comunale e i suoi rappresentanti democraticamente eletti. Lo Moro si espone pubblicamente cercando di influenzare l’opinione pubblica senza fornire le necessarie delucidazioni nelle sedi istituzionali appropriate.
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Corruzione e opacità a Corigliano Rossano: caos dietro la rimozione del segretario comunale
(nota – coordinamento FDI) – A Corigliano Rossano, il sindaco Flavio Stasi sembra aver preso alla lettera il detto “la verità fa male”, ma non nel modo giusto. La recente decisione di allontanare il segretario comunale Paolo Lo Moro dal ruolo di responsabile dell’anticorruzione non è stata una scelta di trasparenza, ma un tentativo goffo di mascherare la vera situazione. La conferma dell’incompatibilità del segretario comunale Paolo Lo Moro nella veste di responsabile dell’anticorruzione e trasparenza non è solo un peccato di omissione, ma una macchia indelebile sulla gestione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Stasi. Ecco l’ultimo atto di un dramma che si consuma nel silenzio assordante delle istituzioni locali. Il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia (FdI), guidato da Giuseppe Villella, non è rimasto in silenzio di fronte a questa evidente anomalia. La rimozione di Lo Moro e la sua sostituzione con Luigi Greco, attuale comandante della polizia municipale, non sono affatto una mossa di trasparenza, ma il tentativo disperato di nascondere sotto il tappeto le polveri della corruzione e delle malefatte amministrative. Appare poi preoccupante la discrepanza temporale: la nota dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che segnalava l’incompatibilità di Lo Moro è datata 8 agosto 2024, ma l’amministrazione comunale ha proceduto alla revoca dell’incarico solo il 5 settembre. Questo ritardo solleva una serie di interrogativi su cosa si cela dietro a questa attesa: è stata una manovra per offuscare operazioni poco trasparenti o vi sono altre ragioni in gioco?