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TREBISACCE: Sibari-Metaponto, binario moribondo

Posted on Ottobre 23, 2025 By PINO LA ROCCA


Sibari-Metaponto: binario moribondo, destinato prevalentemente al traffico-merci. Basta infatti andare sul sito di Trenitalia e simulare un viaggio in treno con partenza da Trebisacce e arrivo a Cosenza e ci si può rendere conto che nell’intera giornata ci sono solo 2 treni:

il primo alle 9.52 (essendo Intercity fino a Sibari si pagano 21,20 euro) e il secondo 14,29 (costo circa 14.00 euro). Se invece si effettua la stessa simulazione ma con partenza da Sibari, nell’arco della giornata ci sono ben 7 treni, all’incirca uno ogni 2 ore. E tutti al costo di euro 5.40. Queste le corse da Sibari a Cosenza distribuite nell’arco della giornata e tutte al costo di soli 5.40 euro: il primo parte alle 5.35 e impiega 53 minuti, il secondo alle 6.40 (53 minuti), il terzo alle ore 8,32 (55 minuti), il quarto alle 13,32 (55’), il quinto alle 15,32 (60’), il sesto alle 17.32 (60’) e il settimo alle 19.32 (60 minuti). Tutto questo non è normale e si spiega col fatto che per Trenitalia e anche per la nostra classe politica regionale che contribuisce al finanziamento del trasporto regionale sia su rotaia che su gomma, la tratta Sibari-Metaponto lungo la quale ci sono ci sono una serie di paesi grandi e piccoli è un ramo secco che non va alimentato perché piano piano lo si deve recidere nonostante lo sperpero di enormi risorse per ricondizionare binari e stazioni. Eppure lungo questa tratta, ci sono circa 50mila cittadini abbandonati a se stessi che pagano le tasse come gli altri ma non dispongono di servizi essenziali come la sanità e i trasporti e, da quanto si scrive e si legge sui Social, ci sono circa 400 pendolari, studenti docenti e lavoratori che, in assenza di collegamenti stabili sia su rotaia che su gomma, sono costretti a viaggiare ogni giorno con l’auto intasando e sfidando i pericoli della famigerata S.S. 106. Perché – ci si chiede – un utente dell’Alto Jonio, che per la cronaca inizia a Rocca Imperiale e non a Sibari, per poter prendere un treno per Cosenza, per Catanzaro o per Reggio Calabria deve farsi accompagnare a Sibari e magari, in futuro, all’ex Stazione di Cassano Jonio se e quando Sibari sarà tagliata fuori per via della realizzanda bretella? Per non parlare dei treni veloci, da non confondere con l’Alta Velocità che da queste parti rimane una vera e propria chimera: della ventilata Freccia Rossa Jonica destinata a ripristinare il mitico Crotone-Milano per la via Adriatica, dopo una serie di promesse non si parla più e, cosa assai discutibile, non si parla neanche di istituire un’altra navetta in partenza da Metaponto che, come avviene già per l’utenza proveniente dalla parte Sud di Sibari, dia la possibilità anche agli utenti dell’Alto Jonio calabro-lucano di accedere alla Freccia Sibari-Roma-Bologna-Bolzano. Eppure di tutto questo, compreso il ventilato depotenziamento della Stazione di Sibari nessuno, sia nella parte destra che in quella sinistra degli schieramenti, nella recente campagna elettorale ha parlato e si è detto pronto a promuovere una vibrata protesta da parte dei cittadini dell’Alto Jonio che non hanno voce e che anche per questa ragione, pur sbagliando, continuano a disertare le urne.
Pino La Rocca

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