Il paese, l’Alto Ionio e la Calabria intera, perdono uno degli artisti più “nostrani” della storia della musica regionale, un interprete
che ha accompagnato con i suoi brani “scherzosi” in dialetto cannese, intere generazioni che ancora oggi ascoltano quelle canzoni suonate con la sua immancabile amica, la chitarra, che tenevano compagnia durante le feste e facevano respirare aria di allegria in ogni casa e nelle automobili, accompagnando i viaggiatori nelle loro mete. Mimino come era chiamato e conosciuto da tutti, si è spento a 77 anni, nel paese che lui tanto ha amato, attorniato dall’affetto dei fratelli e delle sorelle, dei cognati e dei nipoti, tra cui il vice sindaco della confinante Rocca Imperiale Antonio Favoino e il consigliere comunale locale Cecilia Rizzo. Era il primo di una famiglia numerosa, composta da ben dodici figli, una di quei nuclei familiari d’altri tempi, dedita al sacrificio e al sudore per garantirsi pane e futuro e per sbarcare il lunario in un periodo, quello del dopoguerra, dove tutto era più difficile. Zio Mimmo amava la vita e l’amicizia sincera e onesta, la musica era nel suo Dna, e ad ogni banchetto con amici e parenti, non perdeva tempo a prendere la chitarra e far ascoltare la sue melodie in dialetto cannese, che sono state sempre apprezzate da giovani e anziani. Ognuno nelle proprie case ha almeno un suo disco che lui regalava con amore. Lascia la sua ironia, il suo altruismo, il suo sorriso e la gioia di allietare ogni momento conviviale con quei ritornelli che raccontano storia di vita quotidiana e che racchiudono in se i fasti dei bei tempi andati, quando, seppur l’economia non aiutava, bastava uno strumento musicale e una voce deliziosa come la sua, per trasmettere un pizzico di serenità e gioia. Muore lui, ma non i suoi insegnamenti, neppure i suoi testi che lo faranno vivere in eterno. In suo onore nei prossimi mesi, verrà organizzato un apposito Premio, per omaggiare il maestro e la poesia in vernacolo, i suoi stornelli, vero patrimonio di questa terra e dell’umanità, che Mimmo da cultore, ha sempre incentivato e custodito gelosamente e che rimarrà in dote alle discendenze future che senz’altro ne faranno tesoro perché in essi sono contenuti storie vere che appartengono a momenti vissuti di vita quotidiana di ogni famiglia. La sua voce e le sue composizioni infatti, fanno tornare in mente ricordi indelebili racchiusi nel cuore e nell’animo di ognuno, e che nessuno lascerà andare via perché sono frame di vita di ogni singola persona.
Rocco Gentile
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