“Ennesimo pensionamento di un medico di base, operante nella popolosa frazione Lauropoli, di cui i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, ne erano ampiamente a conoscenza”.

È quanto, sostiene il portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per la tutela della salute pubblica, di Cassano All’Ionio. “Una situazione, che di fatto si aggrava. A farne le spese – evidenzia Garofalo-,
ancora una volta sono gli anziani e le fasce più deboli della popolazione residente. In questi giorni – ha proseguito -, i medici sono stati presi d’assalto dai loro assistiti, atteso l’alto numero di persone alle prese con il virus dell’influenza e da da altre patologie patologie invalidanti. A Cassano, la situazione diventa ancora più drammatica, per la mancanza di un ospedale”. Garofalo si è chiesto: “si può lasciare un territorio con tre frazioni e contrade rurali, senza quantomeno di un punto di primo intervento? Si può lasciare il tutto nelle sole mani degli operatori del 118, che spesso operano senza medici a bordo delle ambulanze?”. “È evidente – ha rimarcato -, che il tutto non può essere addebitale alla sola mancanza di medici. I nostri territori, pagano un prezzo pesantissimo di una scellerata programmazione complessiva della organizzazione della medicina territoriale, che in tutti questi anni si è potratta. I casi emblematici di Belcastro e di San Giovanni in Fiore – ha concluso-, rappresentano la punta dell’iceberg di quanto andiamo denunciando ormai, da più tempo. Le nostre prese di posizioni, non sono contro nessuno, nella piena consapevolezza che la salute non può avere nessun colore politico, ma di certo il silenzio equivale a rimanere inermi e semplici spettatori”.