A seguito dell’emergenza idrica che ha lasciato popolosi centri urbani del Comune di Cassano senza acqua per oltre quattro giorni nella scorsa settimana, ora che la situazione è tornata alla normalità, è fondamentale riflettere sulle cause e sulle responsabilità che hanno generato un tale disservizio.
Non possiamo liquidare l’interruzione prolungata con un semplice “è successo”, come se fosse un evento casuale o una calamità naturale inevitabile. È, infatti, molto probabile che vi sia l’uomo dietro il guasto che ha privato migliaia di cittadini di un servizio essenziale.
Il ripristino dell’acqua non deve farci credere che il problema sia risolto.
Sappiamo benissimo che così non è: la rete idrica di Cassano è ormai obsoleta, con tubature e strutture vetuste. Questo episodio non fa che confermare una situazione che, da troppo tempo, è stata ignorata. Si è preferito nascondere la polvere sotto il tappeto… un tappeto fatto di asfalto che ha richiesto milioni di euro di debiti comunali. Dobbiamo rispetto ai tanti concittadini che hanno vissuto giorni drammatici e, ora, è urgente avviare uno studio approfondito delle cause per prevenire futuri disservizi di simile entità.
La comunità si chiede: quali sono stati i fattori che hanno causato l’interruzione del servizio? È stato il cedimento delle vecchie tubature ormai corrose? Forse il passaggio di mezzi pesanti ha indebolito ulteriormente una rete già fragile? O sono stati errori di manovra da parte del personale tecnico Sorical? Non si può escludere nemmeno l’impatto dei cavi di media tensione, la cui vicinanza alle condutture idriche potrebbe aver generato fenomeni elettrostatici che creano e accelerano la corrosione del materiale di cui sono costituiti i tubi.
È indispensabile fare chiarezza su come questi fattori possano aver peggiorato una situazione già critica ed individuare le responsabilità.
Va inoltre sottolineato un altro aspetto preoccupante che questa vicenda ha messo in luce: l’impellente necessità di una mappatura accurata della rete idrica e più in generale di tutti i sottoservizi.
Per troppo tempo, la gestione delle infrastrutture sotterranee è stata basata su una conoscenza orale, tramandata dai dipendenti più anziani a quelli più giovani.
Ma in un contesto come quello attuale, in cui le reti di sottoservizi si fanno sempre più complesse, questo metodo è del tutto inadeguato e fallimentare.
Non possiamo più permetterci di investire milioni di euro in lavori su strade e infrastrutture senza una conoscenza precisa di ciò che si trova sotto il suolo cittadino.
Una mappatura completa dei sottoservizi non solo eviterebbe interferenze tra le diverse reti – come condotte idriche, gas, cavi elettrici e della telefonia, raccolta acque bianche – ma contribuirebbe anche a prevenire seri problemi di sicurezza e a evitare futuri disservizi per i cittadini. L’intervento sistematico, che raccolga dati precisi e aggiornati sulle infrastrutture sotterranee, è ormai improrogabile.
Non possiamo più andare avanti alla cieca per sentito dire o in base a quello che si ricorda il dipendente di turno: è tempo che il Comune reperisca i fondi per adottare strumenti moderni e affidabili per la gestione dei sottoservizi, garantendo che episodi come quello appena vissuto non si ripetano.
Come comunità, chiediamo trasparenza e responsabilità.
È il momento di adottare tutte le misure necessarie per evitare che disservizi di questa portata possano ripetersi.
Cassano All’Ionio, 15/11/2024
Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO.