La questione è molto lineare, basta rispondere ad una semplice domanda: vogliamo proteggere un’area naturalisticamente preziosa, valorizzandola, oppure vogliamo riempirla di “specchi” e mantenere sacche di degrado, illegalità e rifiuti?
Ognuno di noi dovrebbe porsi questo interrogativo al netto di ogni insignificante pregiudizio, perché, tutti coloro che hanno a cuore la propria terra, non dovrebbero permettere a nessuno e soprattutto a: colonizzatori energetici, lobby di cacciatori, interessi privati, di imporre le loro scelte a discapito di una comunità e di un territorio, con la compiacenza di politici preoccupati di conservare il loro bacino di voti, più che tutelare gli interessi collettivi.
È un tantino imbarazzante leggere la presa di posizione contraria all’istituzione della Riserva Naturale del Sindaco moranese (www.abmreport.it/attualita/7723/ del 29-09-24). È forse il caso di precisare che il Comune di Morano C. è confinante con il perimetro della possibile Riserva, ma non rientra al suo interno. In ogni caso ricordiamo che si tratta comunque di una proposta di area protetta e di salvaguardia del Paesaggio e non della costruzione di una centrale nucleare. Dunque, quale nocumento arrecherebbe alla città di Morano?
Ecco perché respingiamo ogni forma di strumentalizzazione e chiediamo al Presidente del consiglio comunale castrovillarese di convocare un Consiglio Comunale Aperto dove tutti possano esprimere la loro opinione a riguardo, in netta divergenza con la riunione “privata” organizzata qualche giorno fa dal comitato del “NO Riserva”, costituita per la maggior parte da Aziende Faunistiche Venatorie e, citando il volantino, “aperta ai membri del comitato ed i simpatizzanti”. Un Consiglio Comunale Aperto al quale auspichiamo partecipino anche quei consiglieri comunali che, con dispiacere, hanno ignorato il nostro invito formale (prot. generale Castrovillari n° 0024446 del 17-09-2024) all’incontro pubblico “libero e aperto” sul tema (e gremito di persone), svoltosi nella sala consiliare del Comune di Castrovillari il 22/09/2024. Una “proposta di Riserva” (da noi elaborata) che, ricordiamo, circola tra i banchi dei consiglieri comunali dal 2021 e divulgata in una manifestazione pubblica proprio sul territorio castrovillarese già nel dicembre dello stesso anno.
La politica dovrebbe ascoltare tutti e avviare un confronto democratico considerando i vari punti di vista, analizzando le opportunità (di tutela, di occupazione, economici e di sviluppo) che questa proposta vorrebbe dare, ma anche affrontare seriamente lo spauracchio dei famosi vincoli che la stessa vorrebbe imporre. Allo stesso tempo dovrebbe perseguire, superando i vecchi preconcetti, una visione di tutela cosiddetta produttiva che dia spazio ad idee e proposte di sviluppo sostenibile di concerto con gli organi amministrativi locali.
Ad ogni modo, la presenza compatta delle associazioni venatorie schierate per il NO è un indicatore di quanto sia temuto il divieto di caccia in aree tutelate (stabilito però dalla Legge quadro nazionale sulle aree protette -394/91).
Sicuramente un timore facilmente intuibile ma che pone però un interrogativo: come si andranno a conciliare gli impianti fotovoltaici a terra “mangiasuolo” (come direbbe Coldiretti), con l’attività venatoria in quei luoghi? Le proposte di impianti al momento andrebbero a coprire circa 70ha, quasi 90 campi di calcio messi uno a fianco all’altro, e, a detta del Sindaco, altri sono alle porte.
Chiediamo dunque, e non solo ai cacciatori: si può rinunciare a qualcosa per salvare un intero territorio? In fondo l’Azienda Faunistica Venatoria Zagarese-Bonifati, l’unica interessata, avendo a disposizione 1500 ettari di terreni per praticare l’attività venatoria, continuerà a prosperare tranquillamente, con o senza la Riserva. Anzi, la nascita della Riserva permetterà anche il ripopolamento naturale delle specie presenti che, a sua volta, sconfinando oltre i limiti amministrativi, avvantaggeranno gli stessi cacciatori nelle loro pratiche.
La Riserva Naturale è un’opportunità di tutela, di sviluppo economico sostenibile, per l’agricoltura di qualità, un trampolino per alcune pratiche sportive, per la ricerca scientifica, per la ripresa delle attività archeologiche, il ripristino degli equilibri ambientali, il recupero di aree degradate, per la formazione e l’educazione ambientale, potrà sviluppare attività e progetti sull’accessibilità e, se ben gestita, facilitare l’integrazione e l’occupazione. Un’area protetta ha certamente i suoi vincoli (improntati sul rispetto del territorio e delle tante forme di vita presenti) molti dei quali già insiti in un territorio come questo. Per esempio ricordiamo che si tratta di un’area prettamente agricola che ha già di per sé i limiti di edificabilità. La maggior parte delle attività verrebbero semplicemente regolamentate (e non vietate) attraverso il “Regolamento della Riserva” (prodotto dai due Comuni interessati – Castrovillari e Frascineto –e futuri Enti gestori) che, tra l’altro, oltre a stabilire la perimetrazione definitiva, consentirà anche la creazione di un tavolo di partecipazione attiva dove i cittadini e associazioni potranno esporre le loro proposte nella programmazione pluriennale. In ogni caso non si andrebbe ad arrecare alcuno svantaggio alle attività produttive esistenti, che invece ne beneficerebbero, al contrario di ciò che i detrattori della proposta vorrebbero far passare.
Forse però è più facile mantenere lo status quo, accomodarsi sull’immobilismo, mantenere i privilegi, pensare il fotovoltaico che occupa il suolo anziché i tetti delle case, usare il territorio a proprio uso e consumo senza alcun rispetto delle regole. E allora preferiamo, allo sviluppo e alla tutela del territorio, considerare la Petrosa come un luogo da vilipendere, continuare ad assistere nell’indifferenza generale all’abbandono dei rifiuti (di ogni tipo), alla caccia in area percorse dal fuoco, ai nastri di plastica abbandonati per migliaia di metri sul Colle Cornice dopo una competizione sportiva di moto cross. Solo per fare degli esempi.
La protezione degli ecosistemi, delle risorse e del Paesaggio non è più una questione “ambientalista” ma, è un segno dei tempi, in cui l’avanzare della crisi climatica, dovrebbe richiamare tutti i cittadini ad una maggiore consapevolezza. Salvaguardare la biodiversità aiuta a salvaguardare le risorse, la bellezza, la salute, a combattere il cambiamento climatico ed è per questo che l’Europa nel 2024 ha approvato il Nature Restoration Law, la Legge sul ripristino della natura, uno dei pilastri portanti dello European Green Deal.
Uno strumento che finanzierà per milioni di euro il recupero di alcuni habitat, una scelta intelligente ma anche un’altra opportunità economica per la nostra Città che, nella straordinaria scarsa lungimiranza, stiamo letteralmente buttando via.
L’iter per l’approvazione della Proposta di legge per l’istituzione della Riserva Naturale Regionale Fascia Pedemontana- Lande parasteppiche di Castrovillari è attualmente in piedi, dobbiamo solo decidere, noi cittadini, se vogliamo portarlo avanti o fermarci.
In ogni caso non lasciamo che i veti politici dall’alto o dal basso impongano la loro scelta, neanche quelli al chiuso dei “tavoli istituzionali”.
Il futuro di questa terra, al di là della proposta di Riserva, dovrebbe passare da chi questa terra la Abita, la Vive, la Rispetta, la Ama…
Castrovillari, 03/10/2024
ACANTO – Organizzazione di Volontariato
Il Presidente Dott. Francesco Del Bo