Nell’ultimo articolo concernente l’argomento TARI è stato inserito un appunto di connotazione storica, oggi ci piacerebbe riprendere il tema aggiungendo qualche piccola curiosità che per molti potrebbe risultare interessante.
Qualcuno saprà certamente che la TARI è stata istituita per la prima volta nel Regno di Napoli e delle due Sicilie con il nome di “Tassa per la nettezza”. Un impegno, questo, di grande coscienza e senso civico intrapreso da Ferdinando II, durante il suo operato Napoli fu dichiarata la città più pulita d’Europa. L’idea del monarca non era campata in aria, aveva una fondatezza solida da ricercare nel tentativo di mantenere la città su un alto standard di livello igienico – sanitario. Infatti intorno 1835, Napoli fu colpita da una tremenda pestilenza, erano gli anni in cui dilagava il colera.
A Napoli, correva l’anno 1832 quando il 3 Maggio l’allora Prefetto di Polizia borbonica, Gennaro Piscopo diffuse la prima ordinanza Prefettizia italiana in materia di nettezza urbana anticipando addirittura l’avviamento della raccolta differenziata. Il Prefetto Piscopo presentò un documento in dodici articoli che descrivevano le modalità della raccolta e le relative responsabilità e sanzioni. La pena prevista per l’inosservanza della norma era severa e poteva arrivare persino alla detenzione. Nell’ordinanza era analizzata e controllata tutta la questione igienica; vigeva dunque il divieto di gettare a qualsiasi ora dai balconi «alcun materiale di qualunque natura».
Pare che il servizio di nettezza urbana in quegli anni avesse un costo molto basso, l’ammontare era di circa 1 Tarì per ogni 100 palmi quadrati di proprietà. 1 Tarì equivale a circa 3,20€ di oggi e 100 palmi quadrati corrispondono a circa 7m2. Per cui le tariffe si aggiravano intorno alle 0,45€ per ogni metro quadro di superficie. Una famiglia oggi pagherebbe 45€ per 100 m2 di abitazione.
A seguito del nostro, speriamo gradito, incipit vorremmo cercare di spiegare brevemente quali sono i criteri che portano alla formazione della Tassa (TARI) e in seguito schematizzare concisamente quanto è accaduto nel Comune di Cassano allo Ionio nell’ultimo lustro sul tema sin ora trattato.
Per la formazione della tariffa TARI è essenziale seguire la direttiva ARERA Delibera 03 agosto 2021 363/2021/R/rif.
L’intento dell’Autorità consiste nel favorire la trasparenza e l’efficienza della gestione del servizio rifiuti. La regolazione tariffaria dovrebbe essere fondata sulla garanzia del raggiungimento degli obiettivi di carattere ambientale camminando a braccetto con le direttive della Comunità Europea. Per tale motivo l’ARERA intende raccomandare un sistema tariffario che miri a incentivare, prevenzione, raccolta differenziata di alta qualità, preparazione per il riutilizzo dei e il riciclaggio dei rifiuti urbani, efficientamento dei processi di recupero e selezione della materia prima secondaria al fine di diminuire l’utilizzo delle discariche.
Nell’allegato A della citata delibera sono riportate le formule matematiche di valutazione e precisamente il “Titolo II – DETERMINAZIONE DEI CORRISPETTIVI” è la parte che ci offre il modello matematico che definisce analiticamente la composizione della tariffa.
In parole povere per quantificare l’imposta della Tari concorrono molti elementi, tanto è che matematicamente è il risultato di due sommatorie. Una definisce una parte variabile e l’altra una parte fissa. Tra gli elementi costituenti la parte variabile ve ne sono due di segno negativo, significa che hanno un effetto riduttivo sulla tariffa. Queste riduzioni dipendono a loro volta da alcune considerazioni, come ad esempio, la bontà della raccolta differenziata. Differenziamo secondo i gusti canoni europei, allora siamo bravi e la diminuzione da inserire in tariffa è maggiore. La differenziata è scadente, abbiamo meno sconto. Altra tipica condizione, cosa ne facciamo della differenziata? La usiamo come materia prima secondaria, riusciamo a produrre o razionalizzare il consumo di energia? Allora siamo bravi, altro sconto!
In altre parole la nostra Amministrazione Comunale è stata in grado di gestire tutti i parametri nell’ottica di massimizzare ogni deduzione possibile sulla composizione della Tassa? sotto controllo
Insomma siamo stati abbastanza bravi da avere un giusto parametro riduttivo sulla tariffa? Questo è il cuore del dilemma!
Tariffe Tari per le utenze domestiche negli ultimi 5 anni |
||||
Anno |
Tariffa Unica (€/m2) |
Componenti familiari |
Tariffa Parte fissa ( € ) |
Tariffa Parte variabile (€/m2) |
2019 |
1,9924 |
xxx |
xxx |
xxx |
2020 |
1,9924 |
xxx |
xxx |
xxx |
2021 |
xxx |
1 |
84,8 |
0,380 |
2 |
145,86 |
0,441 |
||
3 |
178,08 |
0,487 |
||
4 |
213,70 |
0,511 |
||
5 |
257,79 |
0,516 |
||
6 o più |
288,32 |
0,497 |
||
2022 |
xxx |
1 |
89,45 |
0,320 |
2 |
153,85 |
0,371 |
||
3 |
187,84 |
0,403 |
||
4 |
225,40 |
0,430 |
||
5 |
271,91 |
0,434 |
||
6 o più |
304,12 |
0,418 |
||
2023 |
xxx |
1 |
87,62 |
0,298 |
2 |
150,70 |
0,345 |
||
3 |
184,00 |
0,375 |
||
4 |
220,80 |
0,401 |
||
5 |
266,36 |
0,404 |
||
6 o più |
297,90 |
0,390 |
||
2024 |
xxx |
1 |
109,58 |
0,306 |
2 |
188,48 |
0,355 |
||
3 |
230,12 |
0,385 |
||
4 |
276,14 |
0,411 |
||
5 |
333,12 |
0,415 |
||
6 o più |
372,57 |
0,400 |
La serie assortita dei dati dimostra analiticamente quale sia la consistenza delle oscillazioni, negli ultimi cinque anni, delle tariffe della Tassa sui Rifiuti nel Comune di Cassano allo Ionio. Nell’ultima annualità (2024) è stato introdotto, in aggiunta ai rincari testimoniati dalla tabella, un ulteriore onere del valore di 2 € dedicato alla raccolta dei rifiuti abbandonati.
Vi è da rammentare che il Comune di Cassano allo Ionio, accogliendo nel proprio territorio una discarica per i rifiuti, percepisce dagli Enti superiori un considerevole indennizzo per il “Disagio ambientale” causato alla popolazione. Che fine fanno tali risorse? Inoltre, se è vero che attraverso la società di recupero crediti sono state incassate cospicue somme. Perché è stato attuato un simile piano di aumenti tariffari? C’è da aggiungere che in altri comuni, amministratori più attenti alle economie dei propri concittadini hanno dirottato la destinazione di altre forme di entrate per coprire i costi del servizio rifiuti. Come già affermato in altre sedi, i nostri amministratori sperperano denaro pubblico per allietare ogni contrada di un festeggiamento, un cantante e altre forme d’intrattenimento, senza tener conto delle dure conseguenze subite dai cittadini.
La cittadinanza dovrebbe poter scegliere tra: “Feste e grandi spese oppure Risparmio per diminuire le Tasse?”