Equiparati e stabilizzati con contratto part-time grazie all’Accordo-Quadro siglato in data 14 marzo 2022 gli LSU e PLU,
i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che lavorano fianco a fianco garantendo l’erogazione dei servizi in tutti i comuni grandi e piccoli della Calabria, a causa dell’aumento del costo della vita socialmente non reggono più ed è pertanto indispensabile che i sindaci e gli amministratori locali facciano la loro parte e si mobilitino per chiedere alla Regione Calabria il rispetto completo dell’accordo a suo tempo sottoscritto. E’ quanto denunciano le OO.SS. di categoria (Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Temp-Uil) che tornano alla carica per chiedere che il suddetto Accordo-Quadro siglato in data 14 marzo 2022 ed enfatizzato un pò da tutti venga rispettato e le risorse aggiuntive e quelle risparmiate per la raggiunta quiescenza di tanti lavoratori venga distribuito equamente a queste categorie di lavoratori che, con il loro lavoro quotidiano, consentono ai comuni l’erogazione dei servizi. In realtà, da quanto si evince dal suddetto Accordo, “le risorse trasferite agli enti utilizzatori – si legge testualmente – sono da intendersi aggiuntive a quelle già trasferite per ogni singolo lavoratore e sono finalizzate all’effettivo aumento dei livelli retributivi e, quindi, all’incremento dell’attuale orario lavorativo di ogni lavoratore, sulla base del contributo pro-capite”. Secondo le previsioni delle Forze Sindacali il fondo regionale, una volta storicizzato, avendo natura dinamica, a partire dal 2022, a ragione del pensionamento di molti lavoratori, avrebbe prodotto delle economie che, secondo l’Accordo, andavano rendicontate e redistribuite sulla platea residua dei lavoratori per incrementare l’orario lavorativo fino a raggiungere il tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge. Per la verità moltissimi Comuni dell’Alto Jonio, soprattutto quelli più grandi come Cassano Jonio, Trebisacce, Villapiana…, potendo disporre di proprie risorse di bilancio, sono riusciti a stabilizzare a condizioni dignitose i propri LSU ed LPU. Non ce l’hanno fatta, invece, tanti piccoli comuni che, nonostante la sensibilità dei propri amministratori, non hanno potuto assegnare le ore lavorative necessarie per ottenere un salario dignitoso ai propri dipendenti. “Come Cgil-Calabria – ha scritto a tale proposito il segretario comprensoriale della Nidil-Cgil Vincenzo Laurito – siamo impegnati a sostenere la causa di questi lavoratori che ormai lavorano stabilmente negli enti locali e che, grazie alle lotte sindacali ed alla sensibilità degli esecuti regionali di sinistra e di destra che sono succeduti nel corso degli ultimi anni sono stati stabilizzati, come si ricorderà, con un contratto di lavoro part-time che non regge più rispetto all’aumento del costo della vita, per cui chiediamo ai sindaci – ha concluso Laurito – di fare la propria parte e comunque di chiedere alla Regione Calabria, attraverso i propri referenti politici, il rispetto dell’Accordo-Quadro sottoscritto dalle OO.SS. nelle mani del vice-presidente e assessore al Lavoro Giuseppina Princi e del DG del Dipartimento Lavoro Roberto Cosentino”.
Pino La Rocca