Prendo atto, con sdegno, della nota stampa diffusa dai consiglieri Cerchiara, Paolino e Petta, che tentano, con accuse infondate e pretestuose, di infangare il mio operato.
Sono quindi costretto a rispondere con determinazione per ristabilire la verità e smascherare questo goffo tentativo di manipolazione politica. Tra le tante assurdità sollevate, si menziona la mia presunta estromissione da un gruppo consiliare che, a oggi, non risulta formalmente costituito. Come si può parlare di espulsione da un’entità inesistente? È un patetico tentativo di distorcere la realtà, forse per celare una palese disorganizzazione interna o l’assenza di una strategia politica coerente. Emblematica altresì è la questione delle richieste di accesso agli atti, addirittura prive di firma personale, riportando solo il nome di un gruppo inesistente. Tali richieste sono state, ovviamente, rigettate per la loro natura irricevibile. Rivendico con forza di essere stato e di continuare a essere un consigliere comunale libero, operante con trasparenza e piena autonomia, con il solo obiettivo di servire la comunità di Trebisacce. Le accuse di slealtà nei miei confronti non solo sono infondate, ma appaiono grottesche. Ho sempre agito alla luce del sole e nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini. Se per qualcuno “lealtà” significa piegarsi a decisioni prese in stanze chiuse senza confronto democratico, allora sono fiero di non essere “leale” in questo senso. La mia fedeltà è, e rimarrà sempre, verso i cittadini. Ribadisco che la mia visione di politica si fonda su una chiara necessità per la nostra città: un’opposizione che non sia fine a sé stessa, ma che sia anche propositiva e costruttiva. Un’opposizione che intervenga con fermezza laddove necessario, ma che non sia dettata da pregiudizi o da tatticismi di partito. Purtroppo, ho dovuto accettare, mio malgrado, una campagna elettorale impostata in modo diverso da quanto avrei auspicato, una campagna imposta da altri su un terreno sterile di contrapposizione piuttosto che di confronto e proposta. Entriamo ora nel merito della questione. Il voto favorevole sull’assestamento di bilancio è stato una scelta responsabile e ponderata, basata sulle circostanze e sulla gestione del bilancio da parte del solo commissario prefettizio, ritenuta necessaria per il bene della comunità. Non si è trattato di un gesto di simpatia verso la maggioranza. È lecito domandarsi a questo punto se i consiglieri abbiano prestato attenzione alle mie dichiarazioni circa le risultanze del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e alla relativa proposta di istituire un fondo vincolato per mitigare eventuali aumenti delle tariffe comunali, pensata per tutelare i cittadini. Tali idee, tuttavia, sembrano essere sfuggite, probabilmente a causa dell’eccessiva attenzione rivolta alla ricerca di pretesti per sollevare critiche. Il mio voto non sarà mai un “NO” per partito preso, ma sempre un “SÌ” o un “NO” ragionato, fondato sui contenuti e sul bene comune. In merito alla falsa affermazione secondo cui sarebbe stata prevista una durata di soli due anni per questa amministrazione, è necessario ribadire che si tratta di una completa menzogna. Non sono mai state pronunciate simili parole né sono state fatte speculazioni su questioni legali o scenari futuri che non competono. Tali insinuazioni appaiono come un tentativo disperato di screditare, attribuendo dichiarazioni che non corrispondono alla realtà. Non è altresì la mia coerenza a essere in discussione, ma forse alcuni consiglieri dovrebbero riflettere sul proprio percorso politico. Chi oggi mi accusa ha trascorso anni sostenendo posizioni opposte a quelle che ora tenta di promuovere. Non va dimenticato che chi critica oggi ha legami diretti con coloro che, in passato, hanno ricoperto ruoli di primo piano nelle stesse amministrazioni che ora vengono attaccate. La coerenza, in politica, richiede continuità di pensiero e azione, ma sembra che qualcuno preferisca adattare le proprie opinioni alle circostanze del momento. Forse c’è la necessità di ricordare questo passato, che non è così lontano come si vorrebbe far credere. Ancora, se per i suddetti consiglieri fare politica consiste nello stilare note pretestuose, prive di una lettura approfondita o di un’analisi accurata dei documenti, o nel sottoscrivere richieste di accesso agli atti riguardanti questioni anacronistiche, come documenti risalenti al lontano 1984, o ancora, nello scagliarsi contro la popolazione all’indomani delle votazioni, invece di riflettere con onestà su eventuali errori commessi e assumersi le proprie responsabilità, allora è palese quanto divergano le nostre concezioni di correttezza e serietà politica. Non si può essere complici di un atteggiamento che non riconosce la volontà popolare e che tenta di screditare i cittadini semplicemente perché hanno espresso una scelta diversa. Sarebbe opportuno che ci si interrogasse su quante volte, negli ultimi mesi, sia stato consultato l’albo pretorio, quante richieste di accesso agli atti siano state presentate, quante proposte concrete siano state avanzate o quante volte ci si sia esposti in consiglio comunale per difendere cause di autentico interesse collettivo. L’impegno politico dovrebbe essere caratterizzato da una partecipazione costante e propositiva. Tuttavia, è evidente come si sia preferito limitare il proprio coinvolgimento a critiche sterili e prive di fondamento, piuttosto che contribuire attivamente al miglioramento della nostra comunità. Sarebbe stato senz’altro più costruttivo leggere o ascoltare proposte volte al benessere collettivo di Trebisacce e dei suoi cittadini. Vedere un impiego delle energie rivolto alla risoluzione delle problematiche reali del territorio avrebbe senza dubbio prodotto risultati migliori rispetto a investire tempo in attacchi personali attraverso note stampa. Ci si sarebbe potuti aspettare un contributo più responsabile e orientato al dialogo, poiché solo attraverso il confronto civile e la collaborazione si può costruire un futuro migliore per la comunità, non certo attraverso polemiche sterili e divisive. Sembra che con questa nota si sia cercato di ottenere visibilità, soprattutto considerando il recente silenzio politico. Più che offrire un contributo costruttivo, appare come un tentativo di attacco personale per attirare attenzione. La scarsa tolleranza verso il dinamismo e la dedizione alla comunità sembra spingere a screditare, ma il problema non risiede nell’ego di chi viene criticato, bensì nella mancanza di iniziativa di chi attacca. Concludo comunicando la mia decisione di costituire, con effetto immediato, un gruppo autonomo all’interno del Consiglio Comunale, in qualità di consigliere di minoranza, restando fedele al mandato che mi è stato conferito dai cittadini, nella piena consapevolezza dell’importanza di rappresentare al meglio i loro interessi. Contestualmente, rigetto con assoluta fermezza qualsiasi pettegolezzo o artefatta insinuazione, finalizzati a screditare la mia persona, sia sul piano umano che politico.
Il Consigliere di minoranza
Antonio Aurelio