Con l’attesissimo concerto del quartetto del grande trombettista Fabrizio Bosso, in programma domani, mercoledì 14 agosto alle ore 22 nello spettacolare contesto scenografico del Parco Archeologico di Sibari,

si concluderà ufficialmente la seconda edizione del Magna Graecia Jazz Fest, evento rientrante nel ricco cartellone di #sibarinprogress, lo spettacolo della cultura (ideato e fortemente voluto da Filippo Demma, vulcanico direttore del Parchi archeologici di Crotone e Sibari che da quando è giunto in Calabria sta mettendo in atto una vera e propria rivoluzione culturale) realizzato in joint venture con la XXIII edizione del Peperoncino Jazz Festival.

Dopo le quattro, seguitissime, visite guidate al Museo Archeologico della Sibaritide a cura di Marco Pallonetti e di altri archeologi specializzati, che si sono svolte nel mese di luglio arricchite dal commento musicale dei sassofonisti Danilo Guido e Sebastiano Ragusa e dei fisarmonicisti Salvatore Cauteruccio e Paolo Presta, dopo i grandi concerti serali nel corso dei quali si sono alternati sul palco stelle del jazz internazionale come i pianisti Danilo Rea ed Egberto Gismonti e il super trio composto da Dado Moroni, Eddie Gomez e Joe La Barbera e, ancora, dopo l’esibizione del duo composto dalla cantante Mafalda Minnozzi e dal chitarrista americano Paul Ricci a chiusura della visita guidata degli scavi di Sibari dello scorso 10 agosto, dunque, domani sera nel sito in cui si possono ammirare i resti di quella che storicamente è stata una delle più grandi ed importanti città della Magna Graecia (e dei nuclei urbani costruiti in epoche più recenti sopra di essa) ci sarà la chiusura in grandissimo stile di questa strepitosa seconda edizione dell’evento organizzato dall’associazione Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano.

Per l’occasione, il trombettista Fabrizio Bosso, ormai da anni unanimemente considerato uno degli indiscussi ambasciatori del jazz italiano nel mondo, salirà sul grande palco allestito nel Parco del Cavallo a cura del Comune di Cassano allo Jonio in compagnia del trio del batterista partenopeo Elio Coppola con super ospite il contrabbassista newyorkese Gerald Cannon.

Dotato di una tecnica strumentale ineccepibile e di un lirismo capace di far risuonare le corde più profonde nell’anima di qualsiasi ascoltatore, Bosso, che da anni è uno degli indiscussi ambasciatori del jazz italiano nel mondo, ha sviluppato la sua crescita artistica e la sua carriera confrontandosi con tutti i generi musicali, pur rimanendo sempre fedele alla propria radice jazzistica. Rigoroso ed instancabile, vanta un’invidiabile serie di partecipazioni discografiche e di collaborazioni live – tra cui si segnalano, oltre a quelle con tutti i jazzisti italiani più importanti, quelle in ambito extra-jazzistico con Fabio Concato, Claudio Baglioni, Sergio Cammariere, Nicola Conte e Mario Biondi – e carismatiche sortite da leader e si esibisce nei palchi di tutto il mondo, portando con sé una grande ricchezza melodica e la cantabilità tutta italiana che rende il suono della sua tromba unico e immediatamente riconoscibile.

Come detto, nel corso di questa tappa conclusiva del Magna Graecia Jazz Fest, la partecipazione alla quale, come per tutti gli altri eventi presenti nel cartellone di #sibarinrogress è inclusa nel normale costo del biglietto di ingresso al parco (intero: 5 euro; 18-25 anni e ultra 65: 2 euro; meno di 18 anni e altre gratuità previste per legge: gratis), il talentuoso trombettista torinese salirà sul palco in compagnia del trio del formidabile batterista Elio Coppola (musicista che, nonostante la giovane età, si sta facendo prepotentemente strada nel panorama italiano ed internazionale, come dimostrano le prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di John Patitucci, Benny Golson, Bobby Watson, Peter Bernstein, David Kikoski, Dado Moroni, Tullio De Piscopo ecc.), formato dal portentoso pianista Bruno Montrone e, in qualità di special guest, uno dei musicisti più apprezzati della scena newyorkese di oggi: il contrabbassista Gerald Cannon.

Nato nel Wisconsin (Racine) nel 1958, Gerald ha iniziato all’età di 12 anni a suonare il basso elettrico, per poi appassionarsi al contrabbasso, e, trasferitosi non appena maggiorenne a New York, ha cominciato a suonare con i più grandi jazzisti della Grande Mela.

Oltre a vantare collaborazioni con artisti del calibro di Art Blakey, Dexter Gordon, Cedar Walton, Billy Higgings, Jimmy Smith e Roy Hargrove e ad aver lavorato diversi anni con Wynton e Branford Marsalis, Pat Martino, Louis Hayes & The Cannonball Legacy Band e con il trio di un gigante come McCoy Tyner, è stato l’ultimo bassista a suonare con Elvin Jones, il grande batterista di Coltrane.

Anche in occasione del concerto del super quartetto di Bosso, così come è accaduto in tutte le altre serate in programma al Parco Archeologico (comprese anche quelle del Sybaris Folk e di Sybaris Arte), grazie alla fondamentale collaborazione del Comune di Cassano a partire dalle ore 20 sarà attivo un servizio navetta gratuito A/R dalla Marina e dai Laghi di Sibari, nonché dal Museo Archeologico.

Dopo aver chiuso nel migliore dei modi questa seconda edizione del Magna Graecia Jazz Fest, il XXIII PJF (rassegna itinerante nelle più belle località calabresi) farà una brevissima pausa in occasione del Ferragosto, per poi riprendere il suo lungo itinerario che proseguirà fino ai primi di settembre in oltre 20 località della regione.


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