La narrazione non sempre trova riscontro con i fatti. L’uso di alcuni termini denota l’arroganza, la presunzione e l’esaltazione, miste ad un accentuato compiacimento di sé e ad una fatua ambizione.
Ma veniamo ai fatti.
La campagna elettorale è ormai alle spalle e il bilancio per il circolo del Partito Democratico può ritenersi più che soddisfacente. Un circolo in continuava evoluzione e crescita che alle elezione Europee si è attestato al venti per cento, con una crescita di circa 7 punti percentuali rispetto alle precedenti del 2019, risultato gratificante anche alle comunali. Dopo anni di assenza dall’assemblea cittadina, con due rappresentanti eletti si costituisce il gruppo PD in consiglio comunale, si continua così nell’elaborazione di un progetto politico di ampio respiro.
Un percorso quello dei consiglieri del gruppo del PD, che è appena iniziato ma dove sono palesi idee, preparazione e coerenza. Il primo banco di prova è stato l’inaugurazione dei lavori consiliari dove si sono accesi i fari sulla retorica della narrazione elettorale.
La maggioranza eletta, che a parole auspica una reale collaborazione con le minoranze, nei fatti attua una pesante ingerenza, una scorrettezza, uno sgarbo istituzionale oltre che politico negli equilibri consiliari, utilizzando metodi da prima repubblica inciuciando sottobanco, con i rappresentanti della lista Morano Protagonista. Ledendo i diritti democratici e legislativi nei confronti del gruppo di minoranza del Partito Democratico, il rappresentante delle minoranze viene eletto con un voto proveniente dalla maggioranza e scippando al PD il rappresentante in commissione.
Eletto guarda caso colui che accusava il PD di un tacito accordo preelettorale per favorire ed agevolare la vittoria di “Insieme per Morano”, finita la propaganda elettorale manifesta subito unità di intenti con il gruppo del neo sindaco Donadio. Ma è risaputo che chi gioca solo per sé, è a suo agio anche in questa squadra dopo averne cambiate già tre.
E quindi ecco servite le dimissioni dal PD verso un nuovo percorso politico, possibilmente di centro destra, dove oggi sembra essersi ricreato un po’ di terreno fertile a livello locale. Tocca però al nostro partito ricordare a qualche cittadino un po’ distratto che costui per gli effetti dello statuto del partito democratico risultava già fuori dall’anagrafe degli iscritti, e che pendeva presso la commissione di garanzia un provvedimento di espulsione.
La lettura dei fatti rende evidenti le motivazioni alla base della mancata intesa con “Morano Protagonista”. I nostri principi e i nostri indirizzi sono inderogabili. Mai si piegheranno al tornaconto elettorale.
La strada che abbiamo scelto è l’interesse della comunità, di cui tutti facciamo parte e continueremo a perseguirla con gli strumenti che i moranesi ci attribuiranno.
Oggi abbiamo in Comune una maggioranza, che rappresenta la continuità amministrativa, lo dimostra il peso politico delle deleghe assegnate ai 4 consiglieri rieletti che rappresentano il motore pulsante ed il potere economico in esse contenute del bilancio comunale. Mentre ai nuovi eletti deleghe senza portafoglio, per non parlare della unità apparente del gruppo di maggioranza, ma per questo pronta la stampella (da chi pretendeva di costruire insieme al PD un’alternativa a chi ha vinto le elezioni), un inciucio per un allargamento nei numeri ma ristretto nella visione. Una maggioranza approssimativa nella applicazione dei regolamenti, come dimostrato dal rinvio dell’elezione del presidente del consiglio, retorica e faziosa nel concetto di collaborazione. Resta tanto lavoro da fare.
Il circolo PD di Morano Calabro