Il mondo ad oggi corre a ritmi sempre più veloci e sfrenati. I tempi per qualsiasi cosa si sono accorciati, basti pensare al fatto che diventiamo impazienti e nervosi anche nel momento in cui, ad esempio, una pagina che vogliamo aprire sul web ci mette più di qualche secondo a caricarsi. Come raccontato da un articolo di Marco Belpoliti, sembra che non siamo più in grado di aspettare. Un esempio pratico della velocità che caratterizza qualunque cosa nella nostra quotidianità sono i 6 secondi di media che un selezionatore impiega per esaminare un curriculum vitae. A rivelarlo è uno studio del Work It Daily, un’agenzia internazionale che si occupa della formazione di recruiter sia in piccole che in grandi aziende.

Lo schema a Z

Con il passare del tempo il mondo si è evoluto, di conseguenza ci sono stati tanti cambiamenti anche in tutto ciò che ha a che vedere con la sfera lavorativa. Ogni giorno vengono inviati migliaia di curriculum, che vengono poi esaminati dai vari selezionatori. Se una volta i secondi che venivano impiegati per valutare un cv erano circa 31, ad oggi ne bastano solamente 6. Secondo quanto riferito dall’analisi di Work It Daily, l’occhio umano funziona seguendo uno schema che ai più è noto come schema a Z. I punti chiave di questo schema si riassumono nella lettura veloce e scorrevole di un testo, all’interno del quale vengono ricercati alcuni elementi che risaltano all’occhio e che rendono più o meno valido un curriculum vitae, che ha bisogno di essere scorrevole e di facile lettura. Un cv nel quale ad esempio non si ritrovano le competenze richieste per il tipo di lavoro per il quale ci si candida non viene valutato come idoneo, per questo va prestata particolare attenzione nel momento in cui lo si sviluppa.

Quali sono le regole per sviluppare un buon curriculum vitae

Tenendo conto del fatto che oggi come oggi i selezionatori hanno poco tempo per analizzare un curriculum, sarebbe meglio eliminare quel paragrafo introduttivo che una volta veniva particolarmente richiesto e che attualmente viene considerato antiquato, in modo tale da rendere il cv il più breve e lineare possibile. Due pagine sono senza ombra di dubbio sufficienti, anche nel momento in cui le esperienze lavorative e di studio sono parecchie. Non occorre inserire qualsiasi cosa, bisogna sempre concentrarsi sulla posizione che si vuole ricoprire. Infatti, è preferibile presentarsi con il proprio titolo professionale, cercando di utilizzare magari gli stessi termini che appaiono nell’annuncio di lavoro. 

La fase successiva è quella della personalizzazione, la fase nella quale il curriculum viene personalizzato sulla base dell’offerta di lavoro per la quale ci si candida. Dopodiché, oltre a motivare i periodi durante i quali si è stati inattivi, non bisogna dimenticare l’inserimento delle soft skills, le quali ovviamente, ricollegandoci a prima, devono essere il più aderenti possibile alle competenze che vengono richieste per il tipo di lavoro che si vuole effettuare. Infine, occorre prestare particolare attenzione al font, così da evitare dei caratteri eccessivamente eterogenei. Il curriculum ha come obiettivo numero uno quello di far emergere i propri punti di forza, ma allo stesso tempo deve essere anche immediato e semplice da leggere.


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