Lorenzo Armentano (nella foto), di appena 34 anni, originario di Trebisacce dove vivono i suoi genitori, una Laurea Magistrale in Giurisprudenza brillantemente conseguita alla L.U.I.S.S. “Guido Carli” di Roma, già in carriera quale Dirigente di Seconda Fascia e titolare di Incarico Dirigenziale di Vice-Capo-Ufficio Legislativo presso la Presidenza del Consiglio,
nei giorni scorsi è stato nominato Direttore Generale e collaborerà con le due figure apicali Michele Palma e Antonio Maria Caponetto scelti dal Governo per indirizzare e capitalizzare i fondi del PNRR destinati al Mezzogiorno. Si tratta infatti, secondo quanto riferiscono i media nazionali, degli uomini individuati dalla Premier Meloni e dal Ministro Fitto per facilitare e contribuire a capitalizzare le politiche dedicate al Sud da parte del Ministero degli Affari Europei, del Sud e delle Politiche di Coesione finanziabili attraverso i fondi comunitari del PNRR. Per collaborare in particolare con Antonio Maria Caponetto scelto quale Coordinatore della Struttura di Missione della ZES unica per il Mezzogiorno, il Ministro Fitto ha annunciato la nomina di due Dirigenti Generali nelle persone di Pietro Paolo Mileti e, appunto, il giovane trebisaccese Lorenzo Armentano già Dirigente della Presidenza del Consiglio in qualità di Vice-Capo Ufficio Legislativo. In particolare le tre designazioni di Caponetto, Mileti e Armentano, sempre secondo quanto riferisce la stampa nazionale, rendono più operativa la struttura e consentono di avviare tempestivamente le attività propedeutiche all’estensione a tutto il territorio del Mezzogiorno delle misure di semplificazione e agevolazione fiscale precedentemente limitate alle sole aree retro-portuali delle attuali otto Zes finora gestite da altrettanti Commissari. Il trasferimento delle funzioni dai Commissari alla nuova realtà operativa sarà comunque effettiva dal primo marzo 2024. Un incarico di prestigio e di gratificazione personale, dunque, quello assegnato al Dr. Lorenzo Armentano che, oltre a regalare legittime soddisfazioni ai suoi familiari ed a tanti genitori costretti a veder partire i propri figli, premia ed esalta quelle stesse qualità umane e professionali di cui sono portatori tanti giovani meridionali e calabresi costretti ad abbandonare la propria terra, ma che si fanno apprezzare fuori dai confini regionali. Ma un incarico importate e strategico, in questo caso, anche per il Sud-Itali e in particolare per la Calabria e le zone più depresse come l’Alto Jonio, che dai fondi comunitari del PNRR, se bene utilizzati, possono ricevere quell’impulso alla crescita che finora è mancato anche per responsabilità di tanti amministratori che finora non sono stati all’altezza di progettare e di contribuire a “mettere a terra” le copiose risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinate dall’UE all’Italia.
Pino La Rocca