Di recente è stato apprezzato da un gruppo di chef francesci, ospiti di un tour con l’agrichef Enzo Barbieri, e protagonista di Catui Aperti ad Altomonte e di Isole del Gusto a Castrovillari. Narrato da Geo & Geo nella puntata dedicata al Pollino.
Eccellenza recuperata, coltivata ancora come si faceva un tempo, raccolta a mano e selezionata in maniera diretta dai produttori, il Fagiolo Poverello bianco oggi Presidio Slow Food è l’ecotipo che più di altri è riuscito a coniugare la valorizzazione territoriale con lo sviluppo di una economia sostenibile.
Un vero narratore dell’identità alimentare del Pollino e della Valle del Mercure, dove si coltiva, che negli ultimi tempi grazie alle aziende Masseria Gioia e Agricola Donadio (Sapori e Saperi di un’arte antica) è stata protagonista, con il sostegno dell’Associazione Italiana Coltivatori, di importanti eventi di promozione. Dopo il congresso nazionale AIC in cui proprio l’esperienza produttiva del Pollino è stata presentata come esempio di buona pratica per la tutela di una biodiversità straordinaria, e la recente visita di Guang Defu, ambasciatore permanente per la Repubblica Popolare cinese presso la Fao nella provincia di Cosenza, che nel suo agrotour ha incontrato e conosciuto i produttori lainesi del fagiolo poverello, nel corso dell’ultimo mese anche gli eventi gastronomici di Castrovillari (Isole del gusto) e di Altomonte (Catui aperti) hanno permesso di promuovere ad una sempre più vasta platea di consumatori questo presidio alimentare dal tegumento sottile e capace di essere in cucina versatile nel suo utilizzo.
Cosi speciale e ricco di proprietà che l’agrichef Enzo Barbieri, nel corso di un tour gastronomico i cui protagonisti sono stati Massimo Mori, creatore dell’Emporio Armani, raffinato Caffè & Ristorante che si trova a pochi passi dal Louvre e da Nôtre-Dame e proprietario del ristorante Mori Venice Bar che era accompagnato dall’Exécutive Chef Massimo Tringali (1 stella Michelin), dallo chef Manolo Teruzzi e da Matthieu Mori F&B manager Mori Venice Bar; e lo Chef Bernard Pacaud del Ristorante L’Ambroisie (3 stelle Michelin), ha voluto il fagiolo poverello bianco nella cena promossa in occasione dell’arrivo di questi ospiti illustri della ristorazione internazionale.
Non da ultimo, poi, lo speciale sul Pollino di Geo & Geo ha focalizzato ancora l’attenzione su questo legume che tanto sta offrendo in termini di marcatore identitario del territorio. «Siamo sempre stati convinti della forza generativa che il progetto della De.Co. prima e del Presidio Slow Food per il fagiolo poverello avrebbe avuto per il territorio. Registriamo sempre più attenzione verso il nostro legume e vediamo quanto esso rappresenti un pretesto di viaggio per il nostro territorio da parte degli appassionati di turismo esperienziale e gastronomico che, seguendo le rotte del buon cibo, scelgono Laino e la Valle del Mercure per conoscere da vicino i produttori, le aziende e tutto ciò che si muove attorno a questo areale produttivo straordinario. Siamo ben felici della grande attenzione mediatica che da tempo si registra attorno al poverello e siamo pronti ad intraprendere nuove azioni di valorizzazione perchè crediamo che possa rappresentare un attrattore formidabile, ma soprattutto un volano di economia sostenibile per Laino e il Pollino tutto».