Per ufficio già coperto da dirigente e 4 unità. L’ALTERNATIVA C’È: familismo e danno erariale.
210 mila euro in 6 anni. A tanto ammonterebbe il nuovo spreco di risorse pubbliche previsto da un’Amministrazione Comunale che, tra incarichi a familiari, congiunti, affini e professionisti amici e ditte amiche, in aperta violazione di norme, regolamenti, trasparenza, etica ed opportunità, non starebbe perdendo tempo a distinguersi e ad ipotecarsi, esattamente come avevamo previsto e detto in campagna elettorale, in familismo e clientelismo.
Come leggere altrimenti il nuovo, vergognoso balletto di affidamenti diretti e successive revoche in autotutela delle stesse determine, sul quale l’attuale confusionaria compagine amministrativa si sarebbe cimentata da ultimo col solo obiettivo di sistemare un altro amico professionista, legato anch’esso a consiglieri delegati? – Ci riferiamo, questa volta, a Pasquale Marino, simpaticamente noto a Cariati come il ripescato. Non eletto nel 2016, egli viene infatti ripescato subito dopo come consigliere comunale, in quel gruppo che fece cadere l’Amministrazione Comunale dell’epoca perché il locale Manuale Cencelli ed il monte incarichi richiesto dallo stesso esigentissimo Marino non venivano soddisfatti.
Ma nel 2018, il ripescato, sempre in pole position assieme ai suoi sostenitori occulti, si ricandida. Peccato, viene nuovamente bocciato dalla popolazione. Nel 2023, Marino ci riprova. Questa volta però senza urne, ma con la più comoda esigenza di un incarico di consulenza da ben 100 mila euro all’anno netti, grazie ad una determina dell’area servizi alla persona che poi viene annullata. Ma rieccolo apparire adesso. Nuovamente ripescato grazie all’avviso farsa che sembrerebbe confezionato esattamente su misura per lui.
Infatti, sarà sicuramente un caso, ma Marino arriva primo nella graduatoria relativa ad un avviso pubblicato da questa Amministrazione Comunale per il conferimento di incarico professionale esterno con profilo amministrativo per implementare l’equipe multidisciplinare a valere sul fondo quota servizi per il contrasto alla povertà, per l’annualità 2020.
Sarà un caso, ma l’unico in possesso di uno dei requisiti fra quelli richiesti nella domanda d’ammissione e che sempre casualmente nessun altro candidato possedeva è proprio Pasquale Marino. – E sarà sicuramente un altro caso che nella precedente determina di affidamento diretto, poi annullata dall’Amministrazione Comunale a seguito delle richieste di accesso e chiarimento da parte del Gruppo L’Alternativa C’è, l’incaricato era proprio Pasquale Marino. – Ma vedi che coincidenza: prima risultava incaricato direttamente con una procedura annullata e poi primo in graduatoria per un requisito che ha solo lui. Siamo alla fortuna o alla magia?
Senza contare che è stato utilizzato un fondo, quello dei servizi per il contrasto alla povertà, per l’annualità 2020, che sembrerebbe non poter essere utilizzato per questa procedura, la cosa più grave ed insostenibile per le casse comunali e che – conclude L’Alternativa C’è – lascia intravedere un vero e proprio caso di danno erariale è il fatto che si prevede di spendere 210 mila euro in 6 anni con un incarico esterno per la supervisione degli atti amministrativi di competenza di un ufficio il cui dirigente in questi giorni è stato portato da part time a 30 ore e nel quale già operano tre amministrativi nell’ambito dello stesso Fondo Povertà più un altro vincitore di concorso più la disponibilità di un consulente gratuito finanziato ad hoc dalla Regione Calabria per ogni ambito territoriale (lo stesso incarico gratuito, ma anche questo è un caso, che sembrerebbe esser stato ricoperto da Pasquale Marino per altri ambiti e che, però, sembrerebbe sia valso come requisito-jolly per aggiudicarsi l’incarico retribuito a Cariati. Magia!)