Passano da 11 a 14 le piattaforme illuminate da realizzare in Calabria per consentire l’Elisoccorso notturno ma, anche con l’aggiunta di nuove 3 avio-superfici, Trebisacce, insieme a tutta la vasta e decentrata area dell’Alto Jonio, rimane nuovamente e inspiegabilmente fuori la porta.
TREBISACCE – Così come, del resto, Cassano Jonio che da sempre aspira ad averne una a supporto del 118 e dell’Hospice. Niente di tutto questo in tutto l’Alto Jonio, sempre più negletto ed abbandonato e perennemente relegato al ruolo di fecondo serbatoio di voti per tutti che, in questo caso, non ha diritto neanche ad una spiegazione. Magari da parte dell’On. Straface in qualità di Presidente della Commissione-Sanità o di altri esponenti politici regionali che in questa zona sono molto gettonati. Vuol dire in pratica che i cittadini che incapperanno in una qualsiasi emergenza sanitaria in cui si rende necessario l’eli-soccorso dovranno raccomandarsi col Padreterno perché l’emergenza-urgenza avvenga solo nelle ore diurne che, in particolare nel periodo invernale, sono assai brevi e terminano rigorosamente alle ore 16.00. Dei 2milioni 600mila euro destinati dalla Regione alla realizzazione delle 14 basi per l’atterraggio e il decollo notturno dell’Eliambulanza, ai circa 50mila abitanti del Comprensorio non toccherà neanche un centesimo. Per la verità è notizia delle ultime ore che il Bando Pubblico eseguito dall’ASP di Cosenza su incarico del nuovo soggetto giuridico denominato “Azienda Zero” è andato deserto e bisognerà rifarlo ma, con il Comune ormai commissariato, con l’impalpabilità dei sindaci del Comprensorio e con la perdurante latitanza di qualsiasi altro “protettore” politico, chi farà sentire la propria voce per protestare e per ricevere, quantomeno, una spiegazione? Le basi da realizzare, che ovviamente premiano innanzitutto le sedi di Ospedali-Hab e Ospedali-Spoke ma ce ne sono anche diverse che non si trovano in questa situazione a dimostrazione che le scelte non obbediscono a criteri oggettivi ma sono il frutto di scelte unilaterali che risultano alquanto inspiegabili e molto deplorevoli. Queste comunque le 11 basi selezionate: Catanzaro-Hub-Pugliese-Ciaccio, Catanzaro-Germaneto-Università, Hub Reggio Calabria-Grande Ospedale Metropolitano, Hub Cosenza Ospedale Civile-Annunziata e Base Hems di località Cannuzze, Castrovillari, Praia a Mare, Paola, Corigliano-Rossano, Cetraro e Lamezia Terme a cui, su probabili sollecitazioni degli amministratori locali, sono state aggiunte Serra San Bruno, Cirò Marina e Soveria Mannelli che non sono sedi di alcun presidio ospedaliero. Una miopia ostinata, dunque, quella della politica regionale e del suo Commissario Straordinario Occhiuto che in tema di sanità può vantare mani libere su tutte le scelte di politica sanitaria, che dovrebbe far riflettere e che dovrebbe far insorgere i sindaci del Comprensorio quali rappresentanti delle comunità i quali, solo facendo gioco di squadra, potrebbero incidere e indirizzare le scelte politiche in materia di sanità pubblica.
Pino La Rocca