Tanto tuonò che piovve e così quello che era ormai nell’aria si è puntualmente verificato: ben 8 consiglieri su 13, avvalendosi della Legge 267/2000 che regola i rapporti tra i consiglieri comunali e il Sindaco, hanno infatti messo nero su bianco e,
attraverso una mozione sottoscritta da Daniela Nigro, Carlotta Andriolo e Claudio Roseto (consiglieri di Maggioranza), Domenica De Marco, Ermelinda Mazzei, Antonio De Santis e Antoio Aurelio (consiglieri di Minoranza), hanno sfiduciato il Sindaco aprendo di fatto il percorso che, previa approvazione del Consiglio Comunale, può sfociare nella crisi amministrativa del Comune di Trebisacce che, a distanza di poco tempo, torna ad essere commissariato. “Risulta irrimediabilente venuta meno – si legge nella suddetta mozione – la fiducia rispetto al Sindaco Alex Aurelio a causa del suo atteggiamento sistematicamente caratterizzato dalla mancata propensione al dialogo e al confronto sulle scelte fondamentali dell’Ente Locale”, sia nei confronti della Maggioranza che delle Opposizioni. Detto questo gli 8 sottoscrittori della mozione, dopo aver ricordato la revoca operata dal sindaco di due Assessori senza darne spiegazione ma richiamando solo la facoltà che la legge consente al Sindaco, hanno elencato minuziosamente le ragioni che stanno alla base della mozione presentata in maniera congiunta con l’Opposizione. “Abbiamo maturato – si legge testualmente nella mozione – la convinzione dell’inidoneità del Sindaco a realizzare obiettivi di progresso – materiale e morale – a favore della nostra comunità… Il progetto presentato agli elettori – scrivono in particolare gli ex consiglieri di Maggioranza elencando i punti salienti del programma della Lista “Progetto Trebisacce” – è rimasto completamente disatteso… cosicchè l’azione politica posta in essere dal Sindaco ha condotto la città ad una fase di stallo e di progressivo decadimento…e senza una visione di sviluppo…”. Entrando nel merito i sottoscrittori della mozione, in riferimento al corposo finanziamento per la nuova Scuola Media, hanno accusato il primo cittadino di aver rifiutato di assumere responsabilità istituzionali, la qual cosa potrebbe rivelarsi pregiudiziale per l’ottenimento del finanziamento. Hanno inoltre contestato al Sindaco di essersi isolato e di non aver fatto gioco di squadra con gli altri Sindaci su tematiche di interesse comprensoriale portando di fatto il comune a un sostanziale e pericoloso isolamento. Dopo aver infine ricordato che comunque il voto contrario espresso nel corso dell’ultimo consiglio comunale non inficia la realizzazione delle importanti opere pubbliche già finanziate, gli 8 consiglieri sottoscrittori della mozione di sfiducia al Sindaco hanno ricordato che sul tema della riapertura del “Chidichimo” il Comprensorio deve muoversi in maniera compatta e decisa. “Siamo convinti – si legge in conclusione nella mozione di sfiducia al Sindaco – che la città di Trebisacce debba ripartire al più presto con rappresentanti autorevoli e capaci di affermare i valori sani e autentici della Politica, grande assente nell’attuale esperienza politico-amministrativa”.
Pino La Rocca