In una luminosissima giornata d’ottobre, una notizia devastante seguita da immagini terribili, ha scosso i cuori dell’intera umanità.
Il 7 ottobre scorso, su Israele si sono abbattute 6mila bombe, per un totale di 4mila tonnellate di esplosivo.
Hamas ha invaso lo Stato di Israele provocando migliaia di morti e atrocità indicibili, difficili persino da spiegare.
Ma è possibile spiegare una cosa orribile come la guerra?
No, non ci sono parole adatte per comprendere un conflitto che ha radici profonde e che si traduce alla fine in una mera sete di potere e di conquista di territori che si sovrappongono e non hanno confini definiti.
Ma in nome di quale Dio?
Quale Dio buono e misericordioso vorrebbe la morte dei suoi stessi figli? Gli orrori indicibili perpetrati e commessi su anime innocenti, trucidate in maniera orrenda?
Nulla! Nulla giustifica l’uccisione, la mutilazione o il rapimento dei bambini.
Il mondo assiste inerme a tutto questo, senza far nulla, quasi fosse spettatore di un qualche film dell’orrore che possiamo spegnere a nostra volontà.
Noi viviamo in pace e non riusciamo a comprendere fino in fondo ciò che sta succedendo, anche se è una cosa che riguarda tutte le nazioni e che potrebbe coinvolgerci da un momento all’altro.
Dovrebbe invece scuotere comunque le coscienze di tutti, si stanno commettendo azioni terribili, violando il diritto internazionale umanitario.
Le notizie che giungono ogni giorno aggiungono ulteriori livelli di sofferenza all’attuale catastrofe che sta affrontando la popolazione di Gaza.
Non c’è cibo, manca la corrente elettrica, stanno bombardando i centri sanitari, le scuole, i rifugi.
Una escalation di violenza inaudita che non si ferma davanti a nulla.
FERMATEVI! è l’imperativo che dobbiamo urlare tutti in questo momento.
CESSATE IL FUOCO, in nome di Dio. Abbiate pietà per i bambini e tutti gli innocenti che pagano un tributo troppo alto per ragioni incomprensibili ai più.
È vero, non possiamo far nulla a livello pratico, ma la preghiera è da sempre il mezzo e lo strumento più potente che abbiamo, affinché il nostro Dio buono e misericordioso interceda nella mente e nei cuori di chi cuore non ha.
Ed è per questo che ho pensato di organizzare una fiaccolata per la pace che si svolgerà a Tarsia, lunedì 23 ottobre, alle ore 20.00 partendo dalla chiesa di San Francesco. Punto di incontro e ritrovo sarà la chiesa dei SS. Pietro e Paolo di cui sono sacerdote.
Principio guida di questa fiaccolata è la volontà di tenere vivo il fuoco della Fede e la fiaccola accesa è la testimonianza della Luce e della Pace di Cristo nel mondo.
Vogliamo urlare il nostro NO ALLA GUERRA, NO AGLI ORRORI, ALLE VIOLENZE.
Percorreremo strade e vicoli di Tarsia, in una marcia che vuole essere di solidarietà, di aggregazione ma soprattutto di preghiera incessante per una soluzione immediata del conflitto.
Un grido discreto di condanna unanime affinché tacciano le armi, lanciando un messaggio di dialogo e solidarietà.
La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
È un percorso faticoso ma è l’unica soluzione possibile e non bisogna mai smettere di inseguirla e ritrovare.
Si tratta di una manifestazione aperta a cui mi auspico partecipino tutti i comuni limitrofi e chiunque abbia a cuore un mondo libero da guerre e atrocità ad esse legate, senza distinzione di credo religioso, idee politiche.
Dal profondo del mio cuore spero di vedervi in tanti lunedì.
Vi abbraccio e vi aspetto.
Don Cosimo Galizia