Il richiamo alla responsabilità rivolto dal Sindaco Alex Aurelio ai 4 consiglieri di Maggioranza che hanno preso le distanze dal suo operato non ha sortito finora alcun effetto positivo.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale sono di fatto emerse in tutta la loro crudezza le ragioni dei consiglieri “ribelli” i quali, per far capire che non si trattava solo di dialettica politica, hanno votato contro la variazione di bilancio dando così un segnale inequivocabile sulla propria posizione critica. A questo punto, dopo appena 15 mesi di mandato, la crisi della Maggioranza rimane perciò latente e si fa sempre più incombente il rischio di un ritorno anticipato alle urne. A seguire del consiglio comunale il Sindaco, nel tentativo di provocare nei 4 dissidenti una riflessione e un ravvedimento, attraverso una nota diffusa dall’ufficio-stampa, ha richiamato Maggioranza e Opposizione al senso di responsabilità ed ha invitato tutti a consentire “il perseguimento degli obiettivi del programma amministrativo e quindi ad una presa di coscienza del danno irreversibile che subirebbe la comunità per la perdita di determinati finanziamenti”. A stretto giro di posta, attraverso una nota-stampa sottoscritta dai due ex assessori a cui il sindaco ha revocato la delega (Claudio Roseto e Daniela Nigro), dal preidente del consiglio comunale (Salvatore Carlomagno) e dalla consigliera-delegata Carlotta Andriolo, i 4 hanno ribadito la loro posizione critica rispetto in particolare ai metodi adottati dal Sindaco ritenuti verticistici, arroganti e irrispettosi della collegialità ed hanno manifestato la volontà, – così si legge testualmente nella nota – di non voler “assecondare, supinamente e incondizionatamente, le sue pericolose derive autoritarie, frutto di un’erronea interpretazione delle dinamiche e delle regole democratiche”. All’indomani del burrascoso consiglio comunale nel corso del quale, come abbiamo riferito in cronaca, sono letteralmente volati gli stracci e che era stato richiesto all’unisono dai 3 gruppi di Minoranza per mettere a nudo la crisi dei rapporti in seno alla Maggioranza e dare una scossa ad un esecutivo ritenuto impantanato e frenato nella sua azione amministrativa, le posizioni restano sostanzialemente cristallizzate e tutti, a questo punto, si interrogano preoccupati sul destino di un esecutivo che barcolla e che rischia di implodere al suo interno provocando danni gravi ad una collettività già provata da un precedente commissariamento. Ma qual’è – ci si chiede – rispetto alla tenuta dell’esecutivo, la reale volontà dei 4 consiglieri dissidenti? “Se avete il coraggio – ha dichiarato il primo cittadino sfidando i suoi contestatori – andate dal notalio e sottoscrivete la sfiducia al Sindaco”. Una vera e propria provocazione, insomma, a cui i 4 consiglieri hanno replicato affermando di non essere in alcun modo alla ricerca di poltrone e di deleghe. “Siamo noi – hanno scritto i 4 consiglieri critici nei confronti del sindaco ma non intenzionati, pare, ad interrompere la consiliatura – che facciamo appello alla responsabilità e, per tale ragione… indicheremo, analiticamente, i nostri obiettivi da realizzare, ma solo per il bene della città. Continueremo perciò – hanno scritto in conclusione Daniela Nigro, Carlotta Andriolo, Claudio Roseto e Salvatore Carlomagno – a svolgere il nostro mandato di consiglieri, con atteggiamento propositivo e spirito costruttivo, facendo emergere la centralità del consiglio comunale quale organo di indirizzo politico-amministrativo composto da persone democraticamente elette dai cittadini e chiamate ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla propria comunità”.
Pino La Rocca