ROMA – Si istituisca nella Sibaritide una sezione operativa dislocata della DIA, è quanto chiede in un’interrogazione, depositata nella mattinata di oggi giovedì 22 giugno e rivolta al ministro dell’Interno e della Giustizia, Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S a Montecitorio.
“Se il Ministro dell’Interno – si legge nell’interrogazione sottoscritta anche dal vicepresidente della Commissione antimafia De Raho e dai parlamentari calabresi del M5S Orrico, Scutellà e Tucci – non ritenga necessario valutare l’istituzione di una sezione operativa dislocata della DIA nella Sibaritide con invio di contingenti di Polizia di Stato, di Carabinieri e Guardia di Finanza”. L’interrogazione muove dalla puntuale ricostruzione delle azioni criminali che negli ultimi anni hanno scosso tutta l’area della Sibaritide. Dagli ultimi eventi, come i ripetuti e molteplici incendi di matrice dolosa, agli attentati intimidatori verso i cantieri del terzo megalotto della SS.106 a quelli che hanno riguardato una parte del villaggio Sybaris. “Negli ultimi 4 anni – prosegue Baldino – l’area della Sibaritide ha registrato 11 omicidi e 3 tentati omicidi riconducibili alla ‘ndrangheta. Numerosissime sono state le operazione condotte dalla magistratura contro la ‘ndrangheta, a testimonianza di una presenza forte e radicata della criminalità organizzata nel territorio, tanto che la stessa Direzione Investigativa Antimafia nella sua relazione semestrale indica in modo preciso le cosche operanti nella Sibaritide”. Fatti che meriterebbero un’attenzione particolare al territorio.
“Non possiamo abituarci alla normalizzazione del fenomeno mafioso. I calabresi non si rassegnano all’idea di dover convivere con i fenomeni criminali e vogliono alzare la testa – va avanti Baldino. Per questo è importante che lo Stato, per primo, dia un segnale forte in termini di presenza su un territorio dove invece si percepisce una sua desistenza, come dimostrano la soppressione del tribunale di Rossano e una sistematica situazione di carenza di organico nelle forze dell’ordine. L’istituzione di una sezione operativa dislocata della DIA può essere quella risposta forte dello Stato che permetterebbe una più incisiva azione di contrasto alla criminalità organizzata”.
“Data la recrudescenza criminale che segna il territorio – conclude Baldino – è arrivato il momento che la Sibaritide sia dotata di uno strumento stabile di prevenzione investigativa realizzabile ed attivabile in tempi relativamente brevi”.