Il sindaco Paolo Pappaterra sposa e sostiene l’idea di Klaus Algieri sulla fiscalità dedicata per le aree di montagna.
Le aree interne come tassello fondamentale di uno sviluppo sostenibile e duraturo, che punti attraverso le nuove strategie della transizione ecologica, alla salvaguardia della tutela ambientale, riorganizzando servizi e ambiti di intervento, guardando con attenzione anche ad attrarre nuovi segmenti demografici in grado di arrestare il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione, puntando alla creazione di modelli di sviluppo glocal capaci di attrarre il ritorno di giovani nelle aree montane e la fuga di capitale umano verso i centri del nord Italia o addirittura dell’Estero.
«Da giovane amministratore impegnato proprio nella valorizzazione delle aree interne e montane sposo con convinzione la proposta avanzata dal presidente Confcommercio Calabria e Vicepresidente di Unioncamere Nazionale, Klaus Algieri, di realizzare le Zem (Zone economiche di montagna) puntando sulla fiscalità dedicata che ci consenta di mutuare il modello delle Zes dando priorità, per le aree interne, ad investimenti nazionali ed europei dedicati alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale». Lo afferma Paolo Pappaterra, sindaco di Mormanno, per il quale oggi più che mai è necessario attrarre investimenti che sappiano creare le condizioni necessarie per valorizzare l’identità stessa delle aree montane.
«Siamo impegnati sulla promozione delle attività e progettualità che si innestano nei filoni di valorizzazione delle risorse naturali e turistiche, dell’agroalimentare, della tutela della biodiversità, con una forte impronta alla sostenibilità delle azioni e crediamo che la nascita delle Zem possa rappresentare quel tassello importante per la salvaguardia delle aree montane sposando i principi dell’agenda Onu 2023 e utilizzando le opportunità che il PNRR mette a disposizione delle Regioni e dei comuni. Crediamo nelle potenzialità che rappresenta la montagna oggi, in particolare all’interno dell’area del Pollino che negli ultimi anni ha visto un forte impulso di strategia complessiva per promuovere e attenzionare il patrimonio naturalistico, identitario, culturale materiale e immateriale, in ambito nazionale e internazionale anche con la Cets e l’ingresso nella rete Unesco dei Geoparchi e delle Faggete vetuste, e siamo consapevoli che poter sfruttare strumenti di programmazione e progettazione ad hoc per un territorio come il nostro possa rappresentare una grande opportunità per irrobustire le tante forme di imprenditorialità intergenerazionale che già sono presenti e che hanno bisogno di sinergie sempre più forti tra pubblico e privato per consolidarsi come momenti di economia duratura per il bene degli imprenditori e del territorio».