IL MONDO VI ASPETTA DA PERSONE RISORTE

Stamattina, 30 marzo 2023, S. E. mons. Francesco Savino, accompagnato da una delegazione della Caritas diocesana, ha voluto, ancora una volta, rispettare l’impegno, ormai consolidato da anni, di celebrare la santa messa, in prossimità della Pasqua, presso la Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari. Ha presieduto l’Eucarestia insieme a don Francesco Faillace, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Penitenziaria e a don Mario Marino, direttore della Caritas diocesana.
Le parole, cariche di affetto, rivolte ai detenuti, alle detenute e agli operatori presenti, hanno confermato l’attenzione costante che il nostro Vescovo, sin dal suo primo insediamento, ha dedicato ai più fragili e a tutti coloro che hanno intrapreso, seppur con fatica, la strada del riscatto. Un riscatto che potrà concretizzarsi solo attraverso la consapevolezza degli errori commessi e, soprattutto, attraverso la volontà di perseguire un cammino che riesca a proiettare verso nuove prospettive e a restituire la speranza nel futuro.
“La vita di ciascuno di voi è unica ed irrepetibile, pensate a questo periodo di detenzione come ad un’opportunità di crescita, ad un cammino che vi aiuti a trasformare il malessere in benessere, ad un’occasione di risorgere, avendo cura di voi stessi. Il futuro vi aspetta, mostrate al mondo che sta fuori il vostro cambiamento, tutto dipende da voi”.
Da buon Pastore, incline a scandagliare con accuratezza le fragilità umane, ha voluto farci riflettere, inoltre, sul vero significato della Pasqua e sulle possibilità di redenzione che ci vengono profilate in tale occasione: “La parola Pasqua deriva dalla parola aramaica Pasah, andare oltre, passare dalla morte alla resurrezione, passare da una vita sbagliata ad una vita di bellezza. Diverse sono le esperienze di morte: la violenza, gli abusi e l’illecito. Il frutto della resurrezione è la libertà, una libertà che dovete tutelare con la scelta della legalità e del rispetto”.
Ha concluso la sua riflessione offrendo a ciascuno un augurio di speranza: “l’augurio che vi faccio è quello di tornare alla vita comune da persone libere da ogni tipo di oppressione. Il mondo vi aspetta da persone risorte”.

L’équipe Caritas diocesana


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