Stasi: «Anche al Sud è possibile fare rete».
CORIGLIANO-ROSSANO, 25 gennaio 2023 – I distretti del cibo sono sistemi produttivi locali radicati nel territorio per promuoverne lo sviluppo, garantire la sicurezza alimentare, la coesione e l’inclusione sociale, ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare. Tra gli obiettivi anche quello di valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità favorendo l’integrazione di filiera e sviluppando un nuovo e più organizzato sistema turistico legato all’enogastronomia.
Questa mattina – mercoledì 25 gennaio 2023 – nella sala giunta di Palazzo Bianchi, si è tenuta l’assemblea con i soci del partenariato per la costituzione del “Distretto del Cibo Piana di Sibari” e discutere di quale modello di governance adottare. Il Distretto del cibo “Piana di Sibari” dopo aver avuto il riconoscimento da parte della Regione Calabria si avvia, dunque, alla costituzione sotto forma giuridica riconosciuta (Società Consortile a responsabilità limitata).
Dalla discussione è emersa la necessità forte di fare rete, soprattutto nella Sibaritide, dove è necessario mettere insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È il momento di fare un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora di più i nostri territori, utilizzando tutte le potenzialità che offre uno strumento di programmazione e progettazione territoriale come un Distretti del cibo. È necessario sostenere lo sviluppo delle attività economiche e dell’occupazione in un’ottica di filiera (produzioni agroalimentari e manifatturiere, artigianato tipico, turismo, pesca e acquacoltura). Mettere a sistema il complesso delle risorse agricole, agroalimentari, archeologiche, storico-culturali e ambientali dell’area
Promuovere ed incentivare processi e produzioni sempre più sostenibili in coerenza con i dettami di Agenda 2030 e le politiche internazionali sui cambiamenti climatici. sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile, accrescere la partecipazione dei giovani alla vita collettiva. Scelte innovative, che consentano al territorio di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del paesaggio con un approccio nuovo.
Oltre al sindaco Flavio Stasi, l’assessore al Turismo Costantino Argentino, l’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi, Fabio Campana dell’Ufficio Europa, che ha illustrato il progetto, erano presenti tra sindaci o loro rappresentati: il comune di Calopezzati, Caloveto, Paludi, Terranova. I rappresentati di Cia, Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori, Confartigianato, Flag Borghi Marinari, Slow Food Magna Graecia, IIS Majorana.
«Nella riunione di oggi del distretto del cibo “Piana di Sibari”, a cui abbiamo dato vita l’anno scorso, con la partecipazione di quasi tutti i promotori: le associazioni di categoria, l’Istituto Tecnico Agrario, i sindaci o delegati di Calopezzati, Paludi, Caloveto, Cassano Allo Ionio, Terranova da Sibari, con il coinvolgimento, comunque anche di tutti gli altri – ha affermato il sindaco Flavio Stasi – è stato affrontato il tema dell’organizzazione del Distretto, funzionale alla partecipazione ai bandi che usciranno nei prossimi mesi, ma soprattutto all’avvio delle iniziative di valorizzazione che ci hanno spinto a promuovere questo strumento di rete fra pubblico e privato. Cibo significa agricoltura, pesca, produttività, turismo, promozione del territorio: per questa ragione l’idea condivisa da tutti è stata quella di iniziare a lavorare al brand “Distretto del Cibo Piana di Sibari”. I risultati di queste azioni non saranno immediati, ma altrove, anche grazie agli strumenti di rete e di partenariato, con molto meno riescono a valorizzare molto di più. Come ho ribadito questa mattina, abbiamo l’intenzione di dimostrare che anche al Sud è possibile fare rete e costruire valore per la nostra terra, il valore che merita»