Bando per la gestione e la manutenzione del depuratore comunale per i prossimi tre anni: il gruppo consiliare “Insieme si può”, attraverso una nota-stampa diffusa dal consigliere di Minoranza Antonio Aurelio, ha contestato la nomina del RUP (responsabile unico del procedimento)
ritenendo che il tecnico scelto non abbia le competenze previste dalla normativa vigente (titoli professionali, competenze ed esperienze pregresse) per ricoprire quel ruolo e, per l’accertamento dei requisiti previsti per svolgere tali incarichi dal richiamato D.L. n.50 del 2016, ha chiesto l’accesso agli atti. Per la verità nella stessa nota i due consiglieri di Minoranza Antonio Aurelio e Domenica De Marco hanno posto anche il problema della possibile sussistenza di un possibile conflitto di interesse derivante dai rapporti di parentela che, secondo quanto riferiscono i due della Minoranza, intercorrono tra il suddetto tecnico e due componenti dell’esecutivo comunale. Più che i vincoli di parentela, che di per sé non dovrebbero inficiare la scelta perché non è scritto da nessuna parte che un professionista non debba poter svolgere la propria professione per il semplice fatto di avere rapporti di parentela con gli amministratori, il rilievo e la contestazione dei due consiglieri di Minoranza, sono basati soprattutto sulla presunta mancanza dei requisiti necessari per gestire un Bando che, per la gestione pluriennale (tre anni) dell’impianto di depurazione, prevede una spesa complessiva di circa 1milone e mezzo di euro che nel bilancio comunale risulta essere la terza voce di spesa dopo quelle relative al pagamento del personale e alla gestione dei rifiuti solidi urbani. A stretto giro è però arrivata, stizzita w e secca, la replica dell’esecutivo comunale che, attraverso una nota-stampa, dopo aver rinfacciato al gruppo consiliare di “Insieme si può” poca dimestichezza con tematiche tecnico-giudiriche come queste, ha precisato che detta nomina di fatto esula dai poteri politici ed attiene invece alle responsabilità del Dirigente di riferimento, nel caso in ispecie l’Arch. Egino Orlando Dirigente del Settore Ambiente e Territorio, al quale la Giunta si è limitata a dare solo l’indirizzo, a seguito del quale il Dirigente ha nominato quale RUP la Geom. Anna Pota che, secondo le valutazioni dello stesso Dirigente, possiede i requisiti previsti dalla normativa vigente. Sta di fatto che, sempre secondo quanto si legge nella nota proveniente dalla Casa Comunale, l’interessata, non potendo “ope legis” rifiutare l’incarico, ha chiesto allo stesso Dirigente di essere sostituita nell’incarico per motivi strettamente personali. Richiesta a cui il Dirigente ha dato seguito affidando l’incarico di RUP ad altro tecnico. Commentando comunque l’iniziativa assunta dai consiglieri Aurelio e De Marco, l’esecutivo ha respinto il tentativo che venga messa in discussione il rispetto della legalità ed ha rinfacciato allo stesso gruppo consiliare “di continuare a seminare odio mistificando la realtà attraverso contestazioni sterili e pretestuose”.
Pino La Rocca