È questo il titolo del “film” di fine anno che va in scena sul cantiere Webuild/Sirjo del terzo megalotto della costruenda Ss 106 Sibari-Roseto.
Non troviamo definizione più calzante quanto purtroppo al tempo stesso reale e drammatica per descrivere ciò che accade in questi giorni ai lavoratori impegnati nel servizio di vigilanza armata e di portierato che è stato concesso dal pubblico in appalto alla ditta Cosmopol di Avellino. L’azienda, con un atteggiamento spregiudicato e condito al tempo stesso di promesse farlocche di riassunzione, ha spremuto per un paio di anni alcuni dipendenti, molti dei quali monoreddito, che con abnegazione e condotta esemplare hanno vigilato sul cantiere giorno e notte, con turni massacranti e condizioni discriminanti in quanto precari (in barba al protocollo di legalità che evidentemente per la Cosmopol non vale…) e poi ha deciso che agli stessi si potesse dare il ben servito senza pagargli neanche la 13ma mensilità nei termini previsti per legge, probabilmente come forma di “auguri” di buone feste…
Questo sistema ha, peraltro, anche il “merito” di aver lasciato scoperti alcuni turni su vari appalti che Cosmopol ha in giro per la sibaritide che sono stati alla buona coperti dalle guardie con turni che eccedono i corretti orari di lavoro previsti da leggi e ccnl per la mancanza di personale armato e non creatasi a seguito delle cessazioni.
E non finisce qui! Ci sono state e continuano ad esserci delle nuove assunzioni che non solo non tengono conto del diritto dei lavoratori alla prelazione ma, evidentemente, servono a pescare tra giovani da assumere a basso costo con magari anche sgravi statali per poi anche a costoro spremerli e magari lasciarli a casa tra un altro paio di annetti, e via così fino a fine lavori del più grande cantiere italiano…
Ora, una domanda ci sovviene spontanea: ma il committente Sirjo/Webuild è a conoscenza della situazione o no? Oppure fa finta di non sapere? È distratto? Ma soprattutto, intende fare qualcosa? Facciamo queste domande perché dopo ben due comunicazioni pec della Filcams Cgil ad oggi permane un sospetto quanto assordante silenzio da parte di azienda e del suo committente. Noi certamente non possiamo più tacere di fronte a questa imbarazzante situazione ed abbiamo deciso di richiedere la convocazione di tutte le parti in causa a SE il Prefetto di Cosenza per affrontare il tema; ed abbiamo inteso inoltre inviare tutte le segnalazioni del caso all’ispettorato del lavoro di Cosenza.
Ma non è tutto, i lavoratori ormai disoccupati faranno sentire la propria voce nei prossimi giorni con azioni più eclatanti, perché è vergognoso che allo scoccare del 2023 ed in un contesto come quella della costruzione della nuova Ss 106 si possa assistere silenti a tali grottesche vicende.
Andrea Ferrone, segretario generale Filcams Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno
Luciano Campilongo, UIL