“Il nuovo Governo, rimangiandosi gran parte degli impegni assunti in campagna elettorale, ha partorito una legge di bilancio di tipo classista che penalizza ancora di più i ceti più deboli e in particolare quelli della nostra Regione già afflitta da problemi endemici,
infrastrutturali, sociali ed economici, tant’è che negli ultimi anni è aumentato lo spopolamento delle aree interne per mancanza di lavoro e di servizi”. E’ quanto ha dichiarato nella sua relazione introduttiva il Sindacalista di Castrovillari Vincenzo Laurito nell’aprire il dibattito nella IV Assemblea Sindacale svoltasi nei giorni scorsi ad Altomonte nel corso della quale Vincenzo Laurito è stato rieletto Segretario Generale di Nidil-Cgil per il Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno. Ai lavori, secondo la nota diffusa al termine dei lavori hanno partecipato il Sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola per i saluti, il Segretario generale uscente della CGIL Comprensoriale Giuseppe Guido, nonché Ivan Ferraro, Coordinatore regionale della categoria, che ha concluso i lavori. Nella sua relazione introduttiva il riconfermato Segretario Vincenzo Laurito è tornato ad accendere i riflettori sulla condizione salariale dei lavoratori calabresi ex LSU-LPU stabilizzati che, pur avendo concluso positivamente una vertenza ventennale con il miglioramento delle condizioni lavorative derivanti dall’equiparazione degli LSU LPU grazie all’incremento del contributo ministeriale e regionale portato da 13mila a 18mila euro per ogni lavoratore stabilizzato, secondo Laurito in realtà non risolve il problema economico ed esistenziale di quei lavoratori che sono rimasti ancorati a 22/26 ore settimanali. “Occorre pertanto – ha incalzato Laurito – continuare l’azione sindacale anche nei confronti dei Comuni più riottosi affinchè tutti gli enti locali che beneficiano di questi lavoratori destinino proprie risorse di bilancio in loro favore”. Nella sua relazione Laurito ha altresì messo in luce la drammatica situazione previdenziale e pensionistica degli stessi lavoratori che, a seguito della riforma Fornero, possono far valere solo gli anni a partire solo da quando sono stati assunti, cioè dal 2015, vanificando così 15/20 anni di lavoro svolto in precedenza in qualità di LSU LPU nella pubblica amministrazione. Secondo il Segretario Comprensoriale di Nidil-Cgil è necessario un impegno da parte delle forze politiche affinchè sia lo Stato a farsi carico della contribuzione di fatto, sanando così gli anni di lavoro svolto in nero al fine di evitare di consegnare questi lavoratori ad un trattamento pensionistico miserevole che in alcuni casi non arriva neanche a 500 euro mensili. “E’ veramente scandaloso – ha concluso Vincenzo Laurito – che della condizione in cui versano migliaia e migliaia di lavoratori, la politica e le istituzioni non ne parlino e tocca ancora una volta al Sindacato farsi carico del problema per farlo conoscere a chi è evidentemente distratto e non se ne prende cura”.
Pino La Rocca