Ad un mese dallo svolgimento delle elezioni comunali è possibile fare delle considerazioni di ordine generale
sui primi passi della neocostituita maggioranza.
Innanzitutto, non si può non rilevare un assoluto “continuismo” con logiche e prassi inveterati.
Nella formazione della Giunta e nella nomina del Vicesindaco si è tenuto conto, come sempre, del mero dato
numerico delle preferenze, senza prendere in considerazione, a parte meritorie eccezioni, le attitudini, le
competenze e le esperienze.
Criterio, quello numerico, adottato anche per l’elezione del Presidente del Consiglio comunale, organo di
particolare prestigio e rilevanza, attesa la sua funzione istituzionale di garante super partes del corretto
svolgimento della fisiologica dialettica tra maggioranza e opposizione.
Bene: proprio in considerazione delle peculiarità della funzione, sarebbe stato politicamente opportuno che si
addivenisse all’individuazione di tale figura all’esito, quantomeno, di un preventivo confronto, se non raccordo
e concertazione con le minoranze.
Nulla di tutto ciò è avvenuto, essendo questa maggioranza attenta – come del resto tutte quelle che l’hanno
preceduta – a garantire i difficili equilibri interni, con il riconoscimento di cariche, titoli e prebende.
Né ci sembra il caso di soffermarsi, per amor di patria, sulla clamorosa “gaffe” – chiamiamola così – della
Delibera di Giunta n. 8 del 1°luglio, con la quale sono state aumentate le ore di servizio ad alcuni dipendenti,
tra i quali figura anche uno stretto congiunto di un membro della Giunta.
Questa Delibera, in una prima versione(!!!), contempla, incredibilmente, la presenza del predetto componente
dell’organo giuntale, in flagrante violazione dell’art. 78, comma 2, del Testo Unico degli Enti Locali, in virtù del
quale, testualmente, “gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione
di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti entro il quarto grado”.
Francamente imbarazzante, poi, tanto da non meritare alcun commento, il successivo maldestro tentativo di
porre rimedio al macroscopico errore commesso.
E sarebbe il caso di sorvolare pure sulla straordinaria celerità con la quale, con Determina dell’Area Finanziaria
del 20 giugno, si è proceduto all’adeguamento dell’indennità di funzione del Sindaco e degli Amministratori
per l’anno 2022, in base a quanto stabilito dalla legge del 30 dicembre 2021.
Era evidente a tutti che il movente principale di alcuni candidati era proprio quello di garantirsi una
remunerazione.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole: supina, rassegnata acquiescenza al peso vincolante di blocchi familiari
portatori di voti e di interessi, con la mortificazione di meriti e qualità, adesione a consumati approcci e stilemi
comportamentali, sciatteria e negligenza.
Trebisacce2030 Movimento Politico