Tra le diverse iniziative avviate in vista delle Amministrative del 12 giugno c’è da annoverare quella del Comitato Spontaneo intitolato “RinnovaMenti”
intenzionato a fare la propria parte proponendo un metodo nuovo di approcciarsi alla politica “con la consapevolezza – si legge nella nota diffusa dal portavoce Matteo Falbo – di trovarci in un periodo storico complicato e di difficile gestione”. Fatta questa doverosa premessa il Comitato Spontaneo parla di alcune riunioni nelle quali “è emersa una sostanziale comunione di intenti e – si legge ancora nella nota – la volontà di proporre un modo nuovo di “fare le cose” da cittadini liberi e stanchi di essere amministrati secondo logiche distanti dalle nostre…allestendo un gruppo di lavoro che prescinda dai personalismi, dai familismi e dai freddi calcoli numerici e punti sulle idee, sui progetti da mettere a fuoco e realizzare con l’esclusivo intento di cambiare in meglio la città”. Si tratta, da quanto si evince dall’approccio a questo progetto, per lo più di giovani che decidono di non voler continuare ad esercitare l’istituto della delega ma di ritagliarsi un ruolo da protagonisti. “Lontani dalla dialettica “politichese”, – si legge infatti nella lettera aperta indirizzata alla collettività – auspichiamo che Trebisacce torni ad essere una Città bella mediante l’affermazione e la diffusione di una nuova coscienza estetica; partecipata attraverso il coinvolgimento di tutte le categorie nel processo decisionale dell’azione amministrativa; moderna, attraverso un concreto processo di digitalizzazione e informatizzazione e libera attraverso la riaffermazione della libertà, purtroppo non scontata, di esprimere la propria opinione e le proprie convinzioni. Questa, insomma, la Trebisacce del futuro a cui aspiriamo”. Detto questo, nella nota viene abbozzato l’identikit del Comitato Spontaneo che non ritiene di essere chiuso ma accogliente e consapevole che il “confronto” è l’unica e possibile strada maestra. Un confronto basato su uno schema molto semplice: quello cioè del “problem solving”, che utilizza il complesso delle tecniche e delle metodologie necessarie all’analisi di una situazione problematica allo scopo di individuare e mettere in atto la soluzione migliore che passi attraverso obiettivi di medio-lungo periodo che tengano in debito conto la copertura finanziaria e il metodo del… buon padre di famiglia. “Stiamo perciò lavorando – si legge ancora nella nota diffusa da Matteo Falbo che si impegna a far conoscere le date e i luoghi per poter seguire e partecipare – confrontandoci, su diverse tematiche, quali: famiglia, salute, lavoro, sociale, aree degradate, rifiuti, centro storico, manutenzione del territorio, agricoltura, commercio, turismo, infrastrutture, utilizzo fondi, tra cui quelli del Pnrr. Abbiamo intenzione – si legge in conclusione nella nota attraverso la quale si invita la comunità a farsi coinvolgere in questo progetto – di avviare un processo di autentica rinascita della città attraverso il coinvolgimento di tutti”.
Pino La Rocca