Secondo la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il piano italiano “contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente” le raccomandazioni specifiche della UE ed è ben allineato al Green Deal, con il 37% delle misure sul clima e il 25% sul digitale.
Una valutazione positiva, nonostante i progetti presentati dal Governo italiano non impongano nessuna territorializzazione, in evidente contrasto con quanto stabilito dal Regolamento Europeo che norma i piani nazionali e che indica chiaramente, tra le tre priorità trasversali, il superamento delle diseguaglianze territoriali.
Gli amministratori locali dovrebbero essere i principali destinatari delle risorse, in quanto Enti attuatori, ma i sindaci non sono stati messi in grado di realizzare i progetti dal momento che, negli ultimi 10-20 anni, hanno visto decimare le risorse umane presso gli uffici amministrativi con il risultato che i tecnici comunali sono oberati di lavoro, dovendo fare più del doppio delle normali attività ordinarie e non hanno né il tempo né le competenze per scrivere questi progetti.
La petizione, proposta a nome dell’Osservatorio sul Piano di Rilancio e Mezzogiorno, alla Rete dei Sindaci del “Recovery Sud” e al Movimento 24 Agosto Equità Territoriale richiede alle Istituzioni UE di giungere alla modifica del PNRR presentato dal Governo Italiano, favorendo un’equa suddivisione territoriale delle risorse messe a disposizione dall’UE.
La priorità nell’allocazione delle risorse per le riforme e i progetti di investimento pubblico del PNRR doveva essere accordata alle regioni e ai territori più svantaggiati, al fine di permettere l’effettivo perseguimento della riduzione dei divari di sviluppo nell’implementazione del Piano strategico, garantendo una ripresa economica che riducesse le disparità vigenti e non le amplificasse ulteriormente,
Di fatto, la scelta del Governo italiano di destinare il solo 40% delle risorse complessive nel quadro del PNRR creerà i presupposti concreti per un’ulteriore gravissima divaricazione nei livelli di sviluppo, acuendo le disparità territoriali a pregiudizio delle aree depresse dal punto di vista socio-economico, quali quelle meridionali, le cui condizioni si sono ancor più deteriorate in virtù dell’impatto della Pandemia da Covid-19.
Si sta ripetendo quello che da sempre è successo nella storia d’Italia: un nord ricco che assorbe le risorse e prosciuga le risorse di un Sud povero. E’ successo dopo le grandi guerre, è successo dopo la crisi del ‘29 è successo dopo le crisi del 2008 e del 2010 e sta succedendo, purtroppo, ancora oggi.
L’Europa si salva se l’Italia si salva, ma questo è vero se il sud si salva.
Il Movimento per l’Equità Territoriale invita, pertanto, tutti i cittadini a firmare la petizione al banchetto che sarà posto su Viale Mediterraneo (a.u. Rossano) il prossimo 26 giugno a partire dalle ore 18.
Ing. Cataldo CAPALBO – Referente M24A per l’Equità Territoriale di Corigliano-Rossano