Abbiamo letto di recente un post in cui il sindaco Russo si dice convinto del fatto che il territorio guardi con un qualche tipo di ammirazione a ciò che sta facendo la città di Crosia sotto la sua illuminata guida. Leggiamo testualmente che “Crosia e Mirto sono diventate una cittadina a tutti gli effetti, punto di riferimento per il territorio”. In effetti è una delle poche volte in cui possiamo concordare con Russo, Crosia e Mirto sono diventate punto di riferimento per i media, anche nazionali, che si stanno occupando delle figuracce del primo cittadino.
Il mese di marzo 2021 verrà infatti ricordato dai cittadini di Crosia come il mese della pessima immagine della nostra città! Dopo il servizio su Italia 1 de “le Iene” nel quale il Sindaco di Crosia avv. Antonio Russo, racconta versioni opposte e contrastanti su un episodio drammatico, si apprende in questi giorni, attraverso articoli pubblicati su quotidiani locali “INFORMAZIONE&COMUNICAZIONE” e “LA C NEWS24”, che nei giorni scorsi è stata posta sotto sequestro una vasta area demaniale in prossimità del Fiume Trionto abusivamente occupata dalla famiglia del Sindaco avv. Antonio Russo.
A pensarci sono stati i Carabinieri Forestali e non gli orbi e asserviti Uffici comunali.
In un paese civile il Primo Cittadino avrebbe, il condizionale è d’obbligo, dovuto essere d’esempio. Visti però i comportamenti suoi e dei suoi congiunti, soprattutto per chi della legalità ne ha fatto il proprio cavallo di battaglia, dare le dimissioni dovrebbe essere un atto dovuto. Una vergogna di proporzioni mai viste che dà un’immagine di Crosia davvero pessima. Una brutta figura di un primo cittadino che predica bene e razzola male, a parole predica la legalità e la trasparenza e con i fatti si nasconde dietro bugie e occupazioni abusive di terreni di proprietà dello stato. Certo dunque che siamo punto di riferimento, ma per la cronaca.
Ci verrebbe voglia di chiedere a Russo le dimissioni immediate, ma sappiamo che sarebbe fiato sprecato.
Chiediamo invece la verità sulle questioni nel quale i sui familiari sono coinvolti.
Gruppo Consiliare
“La Città Libera che Vogliamo”