UN DOCUMENTO CONSEGNATO DA CGIL, CISL E UIL AL PREFETTO DI COSENZA. CHIESTO UN INCONTRO CON IL MINISTRO ALLA SALUTE, SPERANZA, SUI PROBLEMI DELLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE E DELLA SANITÀ.
Cosenza, 19.03.2021 – Durante il sit-in su “Vaccini e Sanità diritto per tutti”, organizzato a Cosenza in Piazza XI Settembre, davanti alla Prefettura, da CGIL, CISL e UIL comprensoriali e territoriali della provincia cosentina, Umberto Calabrone (CGIL Cosenza), Giuseppe Guido (CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno), Giuseppe Lavia (CISL Cosenza), Antonio De Gregorio (UIL Cosenza), hanno incontrato il Vice Prefetto Vicario, Dott.ssa Regina Antonella Bardari per esporre le ragioni dell’iniziativa e consegnare un documento molto articolato (che si allega) sui problemi della campagna di vaccinazione e della sanità.
I sindacalisti hanno inoltre chiesto, tramite il Prefetto di Cosenza, un incontro urgente con il Ministro alla Salute, On. Roberto Speranza, sui problemi evidenziati nella manifestazione di questa mattina e nel documento. Come è noto, nei giorni scorsi, i Segretari comprensoriali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil hanno anche presentato un esposto-denuncia presso la Procura della Repubblica di Cosenza e presso la Corte dei Conti-Sezione Giurisdizionale per la Calabria, finalizzato all’accertamento delle responsabilità per ritardi e disfunzioni nella campagna di vaccinazione anti Covid-19.
Al sit-in hanno preso parte anche i Segretari generali regionali di Cgil, Angelo Sposato, Cisl, Tonino Russo, e Uil, Santo Biondo.
VACCINI E SANITÀ DIRITTO PER TUTTI
COSENZA, 19.03.2021
DOCUMENTO
VACCINI COVID
Per una Campagna di Vaccinazione efficace e trasparente
Il Commissario straordinario nazionale per l’emergenza Covid 19 Figliuolo dichiara di essere preoccupato per la campagna di vaccinazione in Calabria.
CGIL-CISL-UIL esprimono da tempo la loro preoccupazione rispetto ad una campagna di vaccinazione che presenta troppe zone d’ombra, criticità e disfunzioni.
Lo stesso Piano Regionale approvato con DCA n. 8 dell’11.01.2021 è stato dichiarato dal Ministero necessario di profonde modifiche per renderlo coerente agli obiettivi vaccinali, nonostante i lunghi mesi a disposizione per organizzare un Piano tanto atteso per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
CGIL-CISL-UILcomprensoriali e territoriali della provincia di Cosenza, con la presentazione di un esposto-denuncia presso la Procura della Repubblica di Cosenza e presso la Corte dei Conti-Sezione Giurisdizionale per la Calabria, hannoevidenziato alcuni fatti e chiesto l’accertamento delle responsabilità per i ritardi e le disfunzioni della campagna di vaccinazione.
Per recuperare i ritardi nella somministrazione
Alla data del 16.03.2021, in tutta la regione, su 256.500 dosi consegnate, ne risultavano somministrate 181.013, di cui 55.784 alla popolazione ultra 80enne. Atteso che i dati Istat fotografano al 1° gennaio 2020 una popolazione regionale, in questa fascia di età, pari a 130.778 residenti, risulterebbe così che fra gli anziani, i soggetti più esposti al rischio Covid e per questo inseriti nel canale prioritario di vaccinazione, è stato vaccinato meno del 43% della popolazione e valori analoghi si registrano anche nell’ASP di Cosenza, che da sola conta circa 49.000 residenti ultra 80enni. Ciò mentre in tutta Italia si sta già procedendo alla vaccinazione di fasce di età più giovani.
Alla data del 17.03.2021, alle ore 15.31 risultano consegnate in Calabria 264.400 dosi e somministrate 182.030, pari al 68,8%, a fronte di una media nazionale pari all’80%, con82.000 dosi circa non somministrate.
Alla data del 18 marzo risultano consegnate 264.400 dosi e risultano somministrate 184.659 dosi.
Dal 16 marzo al 18 marzo secondo i dati del Report del Governo, sono state somministrate in tutta la Regione 3.646 dosi di vaccino e contestualmente nello stesso periodo le dosi consegnate e non somministrate non sono mai state inferiori alle 80.000. Numeri impietosi e drammatici.
Per un’equa distribuzione territoriale dei vaccini
CGIL-CISL-UIL chiedono di conoscere con quali criteri, oltre che in base al numero di cittadini appartenenti alle categorie prioritarie, vengano assegnate le dosi di vaccino ai diversi distretti, considerato che si ha una forte disparità e una scarsa equità ed uniformità nella ripartizione.
Inoltre, chiedono di sapere:
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quali misure siano state assunte per meglio governare la campagna vaccinale atteso che, superati i problemi di approvvigionamento delle dosi e le complicanze su base europea legate alla somministrazione dei vaccini AstraZeneca, saranno in arrivo presto nuovi quantitativi di vaccini che esigono una capillare e massiva organizzazione della strategia vaccinale in ogni punto di somministrazione;
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quanti medici di Medicina Generale hanno aderito nel partecipare alla campagna vaccinale;
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in quanti Distretti sono stati predisposti team per la vaccinazione a domicilio dei soggetti più fragili;
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quali percentuali di reazione allergica siano state monitorate e in relazione a quali vaccini.
Per lo sblocco delle assunzioni dedicate
CGIL-CISL-UIL si interrogano su che fine abbiano fatto le assunzioni dedicate attese dal dicembre 2020 per reclutare personale addetto alla vaccinazione in base al “bando Arcuri”, che prevedeva il coinvolgimento delle Agenzie per il Lavoro secondo lotti di gara multiregionali.
In tale direzione, ritengono necessario procedere a nuove assunzioni per creare le condizioni, a partire dalle prossime settimane, di accelerare la campagna divaccinazione, in previsione dell’incremento nelle forniture previsto dal Piano Nazionale delle dosi assegnate.
Per il potenziamento dei centri vaccinali e della vaccinazione a domicilio
CGIL-CISL-UIL registrano ad oggi ritardi nell’allestimento dei centri vaccinali, di cui si chiede l’aumento per consentire di coinvolgere in modo agevole tutta la popolazione della provincia.
Si chiede nel contempo di rafforzare le attività di vaccinazione a domicilio per le categorie fragili non autosufficienti. Il numero ridotto di centri vaccinali, le procedure di prenotazione deficitarie e le convocazioni approssimative, stanno producendo preoccupazioni e disagi fra i cittadinie, troppo spesso, file ed assembramenti rischiosi che devono essere evitati.
Per una informazione puntuale e quotidiana e per sapere che fine abbiano fatto le migliaia di dosi non somministrate
Anche in considerazione della preoccupante diffusione di fake news e orientamenti no vax che generano smarrimento e sfiducia fra i cittadini, CGIL-CISL-UIL ritengono necessario che la campagna di vaccinazione venga accompagnata da una corretta e capillare informazione verso i cittadini e, nello stesso tempo, ritengono necessaria una piena e totale trasparenza sulle attività vaccinali svolte, giorno dopo giorno, dall’ASP in ogni distretto, in relazione alle dosi consegnate e somministrate, per evitare di alimentare sospetti e soprattutto abusi nella scelta dei destinatari.
Da una verifica puntuale del Report Vaccini pubblicato giornalmente dal Governo, si registra l’incapacità di superare la soglia massima del 70% delle dosi somministrate rispetto a quelle consegnate, anche in presenza di un calo delle consegne previste.
Per queste ragioni, CGIL, CISL e UIL chiedono di conoscere quali siano i motivi per i quali migliaia di vaccini, così preziosi per ampliare la copertura di immunità tra la popolazione provinciale, non vengano utilizzati.
CONTRASTO AL COVID
Per realizzare un piano attuativo anti Covid (che manca)
CGIL CISL UIL, a fronte del preoccupante incremento dei ricoveri Covid, ritengono fondamentale potenziare i posti lettodi terapia intensiva e sub intensiva e Covid dedicati, rafforzare il numero e gli organici delle USCA, potenziare il tracciamento e la capacità di processare i tamponi. I deficit fin qui accumulati sono causa di grande disagio e preoccupazione tra la popolazione e, per quanto riguarda il processamento dei campioni, causa di costi aggiuntivi per molte famiglie, già stremate dalla crisi, costrette a ricorrere a strutture private per accertare in breve tempo l’eventuale contagio da virus.
Per lo sblocco ed il rinnovo delle assunzioni Covid dedicate
CGIL-CISL-UIL da tempo denunciano la mancata attivazione delle misure previste negli allegati al DCA n. 91 del 18 giugno 2020 (“Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera”) che destinava 11 milioni di euro alla progettazione ed esecuzione di lavori sulle strutture per creare percorsi “puliti” e dedicatie per aumentare i posti letto Covid, con le risorse assegnate e non utilizzate.
Allo stesso tempo, chiedonodi conoscere quante delle risorse assegnate per le assunzioni Covid dedicate siano state realmente utilizzate, alla luce delle risultanze del Tavolo Adduce,che certificano nell’ultimo anno, nonostante la disponibilità delle risorse Covid, una contrazione della spesa a livello regionale per il personale sanitario.
SANITÀ E DIRITTO ALLA SALUTE
Da troppo tempo nel territorio provinciale il diritto alla salute costituzionalmente sancito è negato, insieme al diritto a curarsi nella regione. La pandemia ha prodotto un arretramento sui Livelli Essenziali di Assistenza, con il fenomeno dell’emigrazione sanitaria che vale oltre 300 milioni e che rappresenta un costo per le famiglie e per il sistema sanitario ed un’opportunità per le altre regioni verso cui si rivolge la mobilità sanitaria passiva.
CGIL, CISL e UIL, ritengono fondamentale un’efficace attività di programmazione regionale e aziendale per il superamento delle emergenze, individuando come interventi prioritari:
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la predisposizione, utilizzando le risorse dedicate, di un piano aziendale per il progressivo abbattimento delle liste d’attesa nei poliambulatori distrettuali ed ospedalieri, in considerazione del fatto che le stesse, oggi, sono ancora più lunghe a causa della pandemia, che ha costretto tutti a privilegiare l’emergenza Covid-19;
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il rafforzamento del sistema della medicina di territorio (Case della Salute, ADI, Consultori, screening oncologici, ecc.), necessario per alleggerire il carico negli accessi negli ospedali Hub e negli Spoke della provincia, atteso che sono troppi i cittadini che lamentano una difficoltà ad essere raggiunti a domicilio persino dal proprio medico curante;
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un piano efficace per recuperare ogni ritardo negli interventi chirurgici programmati e differiti a causa dell’emergenza Covid;
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il rafforzamento della rete dell’emergenza-urgenza sia sul versante del personale che su quello della strumentazione idonea a fronteggiare il primo impatto con potenziali pazienti Covid, per una loro corretta presa in carico.
Per un Atto Aziendale dell’ASP e dell’Azienda Ospedaliera che rafforzino l’offerta di servizi sanitari
La nomina dei Commissari Straordinari di ASP ed AO avvenuta con il DCA n. 21 del 10 febbraio 2021 individua precisi obiettivi di mandato: dal Piano di rientro del disavanzo all’attuazione delle misure di contrasto al Covid, alle vaccinazioni, al piano straordinario di assunzioni, all’approvazione degli Atti Aziendali entro 90 giorni dalla nomina.
Obiettivi difficili e complessi per il raggiungimento dei quali, secondo CGIL, CISL e UIL, non ci possono essere atteggiamenti di auto referenzialità e di chiusura al confronto.
Per un vero Piano di Riordino della Rete Ospedaliera e della Medicina del Territorio
A partire dall’accelerazione dei tempi per la realizzazione dell’Ospedale della Sibaritide e per un piano di edilizia ospedaliera indispensabile per mettere in sicurezza ogni struttura, CGIL, CISL e UIL ritengono fondamentale il potenziamento della rete dell’emergenza-urgenza e la riorganizzazione ed il potenziamento della rete ospedaliera (ospedale hub, ospedali spoke, ospedali di montagna), insieme al rafforzamento delle strutture sotto utilizzate.
Fondamentale è il rafforzamento della medicina territoriale, l’implementazione delle UCCP e delle AFT, la realizzazione delle Case della Salute.
CGIL CISL UIL chiedono che venga data esecuzione alle sentenze del Consiglio di Stato relative alla riapertura degli ospedali di frontiera di Praia a Mare e Trebisacce, ad oggi rimaste sulla carta e causa di disagio tra la popolazione di quei territori nonché di migrazione sanitaria extra regionale.
SENZA PERSONALE NON C’È SANITÀ
Per raggiungere questi obiettivi, occorre potenziare la dotazione di personale sanitario, che negli ultimi 10 anni si è ridotta di oltre il 25%.
Per CGIL-CISL-UIL sono fondamentali:
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un Piano Straordinario di Assunzioni rispetto al quale il Decreto Calabria risulta insufficiente;
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la stabilizzazione dei lavoratori precari che ne hanno maturato il diritto;
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la riqualificazione del personale, attuando il CCNL, nello spirito del Patto per l’Innovazione del Lavoro Pubblico e la CoesioneSociale recentemente sottoscritto
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la valorizzazione del merito e delle competenze professionali
Per una sanità privata al servizio di quella pubblica
CGIL-CISL-UIL ritengono fondamentale ilrafforzamento e la valorizzazione della funzione sociale e universalistica della sanità pubblica provinciale troppo spesso svilita e saccheggiata a vantaggio del privato accreditato.
In quest’ottica, considerano l’offerta sanitaria privata di integrazione all’offerta pubblica, dentro un quadro trasparente di acquisto necessario delle prestazioni, di accreditamento e nel rispettodei diritti dei lavoratori, che non possono divenire elemento di dumping contrattuale con l’applicazione, da parte di alcune strutture, di “contratti pirata” che ledono diritti e riducono salari e stipendi.
Per una riorganizzazione dei sistemi di welfare e socio-sanitari
CGIL-CISL-UIL ritengono fondamentale garantire i livelli essenziali di prestazioni socio-assistenziali sul territorio.
La presa in carico dei bisogni del paziente deve necessariamente guardare alla complessità delle esigenze di prevenzione, cura, riabilitazione, accudimento.
A partire dal servizio di ADI, dai Consultori, dalle RSA, dai Centri antiviolenza, contro le dipendenze o i disturbi mentali, servono misure capaci di assicurare la continuità assistenziale sociale e sanitaria nell’ottica di soddisfare il benessere complessivo della persona.
Relativamente alle persone fragili, e tra esse soprattutto gli anziani, occorre invertire la cultura dell’abbandono sociale puntando a un’idea innovativa ed inclusiva di reti sociali capaci di integrare e rafforzare la presa in carico tra area sociale e sanitaria, non scaricando, così, i costi solo sulle famiglie.
Allo scopo, CGIL, CISL e UIL ritengono urgente una mappatura delle strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche inutilizzate o sotto utilizzate per immetterle nella rete aziendale pubblica, atteso che l’offerta sociale provinciale è in totale regime di accreditamento del privato.
PER DIRE NO AL MALAFFARE, ALLE RUBERIE, ALLA ILLEGALITÀ NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ
La mancata approvazione dei bilanci dell’Asp negli ultimi anni, l’incertezza del debito sanitario, le risultanze delle recenti indagini giudiziarie, rendono non più rinviabile una operazione di trasparenza, verità ed accertamento delle responsabilità. Ne va della garanzia e dell’esigibilità del diritto alla salute e della difesa e tutela del sistema sanitario pubblico.
Per CGIL, CISL e UIL è essenziale bonificare la sanità provinciale da ogni interesse di mala-gestione e mala-politica e da forme di illegalità che ne inquinano la corretta funzionalità e l’uso delle risorse.
È fondamentale in questa direzione mettere in trasparenza ed in sicurezza i conti dell’ASP di Cosenza, per arginare un contenzioso fuori controllo, per introdurre ordine, trasparenza e controlli rigorosi nel sistema delle forniture di beni e servizi e dell’acquisto di prestazioni sanitarie.
CGIL-CISL-UIL ritengono tutto ciò indispensabile per ripagare le cittadine e i cittadini calabresi, i lavoratori e pensionati, uomini e donne, che da anni sono caricati di ticket, della maggiore incidenza del prelievo fiscale (Irpef, Irap), di cure a pagamento (per chi può), di migrazioni sanitarie e di liste d’attesa, di disservizi e di malasanità, senza alcun vantaggio o speranza di miglioramento della qualità dei servizi.
CGIL, CISL e UIL proseguiranno in tale direzione e porranno in atto ogni iniziativa necessaria a mettere in sicurezza il Sistema Sanitario Regionale e, con esso, il diritto costituzionale alle cure.
CGIL Cosenza Umberto Calabrone
CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno Giuseppe Guido
CISL Cosenza Giuseppe Lavia
UIL Cosenza Roberto Castagna