La Natura si ribella all’ Uomo assente; anche se sul Paese la pioggia è modesta, le alluvioni hanno quasi sempre colpito la Zona Santa Maria di Cariati. Se ancora ce ne fosse bisogno, certamente, dopo gli ultimi eventi, possiamo affermare quanto Cariati sia un Paese totalmente abbandonato, oramai in balia degli eventi. La burrasca di due ore che ha colpito la zona Santa Maria, zona che è stata più volte soggetta a fenomeni alluvionali sfiorando già la tragedia nei mesi scorsi, non è stata interessata da alcun intervento a tutela dei cittadini da parte degli organi preposti.
Ancora una volta i residenti della zona costretti a subire gravi disagi con l’incubo perenne di essere travolti da fango, detriti e acqua, un flusso che scende dalle colline senza essere canalizzato e invadendo edifici, campagne e tutto ciò che trova nella sua discesa verso il mare a velocità impressionanti. L’entroterra montano, è stato negli anni spogliato e terrazzato, coltivato anche in luoghi impervi e pericolosi, opere di arginatura, rettificazione, imbrigliamento e parziale chiusura (fiumi tombati) che interessano pressoché l’intero sistema fluviale della zona colpita.
Ecco perché, pur considerando l’eccezionalità dell’evento e la caduta di una immensa quantità di acqua in uno spazio ristretto e limitato, i torrenti si colmano e riempiono molto velocemente, trascinando a valle ogni cosa.
Nessun allarme, nessun avviso è invece pervenuto ai cittadini da parte della pubblica amministrazione come da prassi nei casi come questi di copiose piogge e con livelli di acqua nei torrenti ai limiti di guardia. Ne tanto meno si è provveduto a predisporre adeguati ed efficienti piani di protezione civile per fronteggiare un’emergenza che, visti peraltro i recenti e simili eventi nelle medesime zone, andava affrontata anzitutto attraverso una seria opera di prevenzione e reale messa in sicurezza del territorio.
Nulla di tutto ciò è stato fatto. La situazione che oggi vive la Comunità Cariatese è drammatica. In un scenario politico incerto che ha visto il sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico piu’ volte sospesi per vie dei noti procedimenti giudiziari.
E’ evidente, anche in questa circostanza, come lasciare un Paese senza guida alcuna, comporti evidenti rischi per la popolazione.
In casi come questo non sorprenderebbe se tutti gli alluvionati e non solo, tutti i cittadini, avviassero azioni giudiziarie finalizzate ad accertare le responsabilità dei singoli rispetto all’ennesimo disastro e chiedere di essere risarciti.
Per rendersi conto della gravità di quanto accaduto basta pensare all’alluvione che già un anno fa colpi la Zona di S. Maria; già in quell’occasione si sfiorò la tragedia ed emerse chiaramente il rischio per l’incolumità della nostra popolazione.
Questi sono i risultati della politica degli annunci e dei proclami vuoti, delle passerelle elettorali, degli interessi di bottega che nulla hanno a che vedere con il dovere che una amministrazione seria e competente ha di vigilare e operare sul tema della messa in sicurezza del territorio e, dunque, della tutela generale da garantire ai cittadini che quel territorio vivono.Questi sono i risultati della negligenza e del disinteresse totale verso le esigenze concrete e reali del territorio che, purtroppo, riscontriamo anche in questa amministrazione.
Il primo intervento preventivo, che potrebbe essere facilmente realizzato è il rimboschimento a monte, l’acqua piena di fango e detriti non sarebbe tale se non avesse eroso argini spogli del naturale manto vegetale. La vegetazione rallenta notevolmente l’erosione con conseguente riduzione del sedimento fangoso. Affidarsi a geologi e ingegneri specializzati in interventi di riqualificazione fluviale.
Il secondo intervento, meno facile da realizzare presuppone,anche, un concreto cambio di mentalità, relativo alla attuale gestione del territori da non considerare solo come una fonte di guadagno e quindi di speculazione.
E’ IL CASO DI DIRE CHE LA GOCCIA QUESTA VOLTA HA FATTO TRABOCCARE IL VASO.
Il movimento LE LAMPARE, in questo drammatico momento, ribadisce la propria solidarietà e vicinanza ai cittadini di Cariati per i disagi e la paura che stanno nuovamente vivendo.
Cariati 14 Aprile 2019 Mov. Le Lampare BJC
Foto- Ignazio Russo