Amministrative di maggio: si apre ufficialmente la campagna elettorale ed è subito polemica, sia dentro che fuori dai confini comunali. Due infatti, al di là dei contenuti delle due manifestazioni di cui si parlerà più approfonditamente nei prossimi appuntamenti elettorali, gli argomenti che hanno dato la stura alle polemiche alla conclusione delle due manifestazioni politiche organizzate per la presentazione delle candidature delle due prime Liste,
quella del sindaco in carica Paolo Montalti che guiderà la Lista Civica di centrodestra “Obiettivo Villapiana Domani” e quella del suo competitor Luigi Bria che guiderà la Lista Civica di Centrosinistra “Insieme per Villapiana”. Il primo argomento di discussione è stata la scelta della concomitanza, non certo casuale, dei due appuntamenti fissati entrambi per le ore 18.00 di domenica 7 aprile, l’una presso l’Hotel Corallo del Lido e l’altra presso Palazzo Gentile nel Centro Storico. Ai cittadini e potenziali elettori, oltre che ai curiosi e alla stampa, tutti naturalmente sprovvisti dellla virtù della bilocazione riservata solo a taluni Santi, è stato praticamente imposto di dividersi già in partenza e impedito tassativamente di assistere a entrambe le manifestazioni. Questo, al di là delle enunciazioni teoriche echeggiate all’interno dei discorsi ufficiali, la dice lunga sulle intenzioni di voler privilegiare il confronto, di non rispondere alle provocazioni e di dar vita ad una campagna elettorale dai toni moderati. La scelta della sovrapposizione dei due eventi, al di là della scontata condivisione dei soliti tifosi, non è stata condivisa da nessuno, né tra le mura cittadine di Villapiana, né tantomeno fuori dai confini comunali e il web, ancora una volta, è diventato il terminale del diffuso dissenso rispetto ad una scelta che, soprattutto tra le mura di casa, rischia di… avvelenare i pozzi prima ancora di entrare nelle argomentazioni elettorali. L’altro argomento, questa volta di natura politica ma anch’esso molto dibattuto sul web e criticato a Trebisacce anche all’interno del PD, è stata la sorprendente presenza, al tavolo degli ospiti (di centrodestra) invitati dal sindaco Montalti (Gianluca Gallo e Mario Occhiuto), del sindaco di Trebisacce Franco Mundo in quota centrosinistra che secondo molti, a ragione della sua affinità politica, doveva essere presente al tavolo degli ospiti di Luigi Bria che, anche se a capo di una Lista Civica, è notoriamente e da sempre esponente di spicco del Partito Democratico. E’ chiaro che, al di là della collocazione politica, il sindaco Mundo, che tra l’altro pare debba essere candidato alle prossime Regionali nella Lista di Mario Oliverio, ha risposto all’invito rivoltogli dal suo collega di Villapiana, ma la cosa ai più è sembrata una rumorosa stonatura, insomma una sorta di “endorsement” (sostegno) al sindaco Montalti, tanto che i suoi avversari politici non hanno esitato a parlare di… camaleontismo, di salto della quaglia e di cambio di maglietta, tanto da obbligare lo stesso Mundo a chiarire: «Tra quaglie, canne al vento e cambio di magliette, – ha scritto il sindaco Mundo – pare che più di qualcuno sia interessato ai miei incontri e movimenti politici, tanto da dedicargli tempo e pensieri. Nel ringraziarli per la considerazione, pur non essendo a ciò obbligato, preciso a coloro che mi stimano che la partecipazione all’evento di Villapiana, dove peraltro non vi era il simbolo di alcun partito politico, nient’altro è stata se non la testimonianza dell’amicizia e della stima personale che nutro per il collega Montalti, che prescinde dall’appartenenza politica e la contemporaneità dell’altro evento è stata una mera casualità». Le varie punzecchiature, secondo il primo cittadino di Trebisacce, sono solo il frutto di rabbia, di rancore e di interessi insoddisfatti… mentre, a suo dire, la politica è fatta di ben altro. Noi – ha concluso il sindaco di Trebisacce confermando la sua coerenza politica – stiamo sempre al nostro posto e continuiamo a fare della coerenza e della correttezza un segno distintivo, lasciando agli altri insinuazioni prive di fondamento…».
Pino La Rocca