Difendere e tutelare il Centro Storico di CARIATI significa combattere anzi tutto una battaglia di identità, bellezza e futuro. La nostra storia recente, violata da decenni di abusivismo e disattenzioni ad ogni livello, non può essere ignorata. Condividiamo il senso della Sua denuncia di qualche settimana fa a proposito della cittadella medievale fortificata di Cariati. Per noi quel patrimonio rappresenta, poiché unico nel suo genere, un marcatore identitario distintivo, non soltanto di CARIATI e del territorio ma, in una diversa prospettiva di marketing territoriale e strategico, dell’intera regione.
Riconosciamo ed apprezziamo la sensibilità dimostrata verso un bene comune da salvaguardare, accudire, conservare con cura, condividere, comunicare e far fruire tutto l’anno a tutti i target di viaggiatori. Azioni ed obiettivi che, siamo certi, anche Lei condivide. Sappiamo che nella sua persona ed ancor di più nel ruolo che Lei oggi interpreta, di rappresentante di questo territorio e di questa regione nel Parlamento e presso il Governo nazionale, la nostra comunità può trovare un interlocutore attento e sensibile.
È per questo che le chiediamo di potere incontrare il Ministro dei Beni Culturali, Alberto BONISOLI. Anzi ci auguriamo possa accompagnarci in questo incontro istituzionale al quale annettiamo grande importanza.
Vorremmo, infatti, raccontare al Ministro quanto e quale valore in termini di marketing territoriale per l’intera area ha la cittadella medievale fortificata di CARIATI con le sue otto torri sullo jonio e la cinta muraria intatta. Rappresenta uno di quei valori universali e distintivi sui quali investire con attenzione ed interesse che travalicano, né può essere altrimenti, i confini municipali.
Da soli possiamo iniziare un percorso. Insieme possiamo arrivare lontano. Lei, senatrice CORRADO, sa bene che mappare, ripristinare e riportare a nuova vita un’intera cinta muraria del XVI secolo e così imponente e caratteristica, nonché un intero centro storico, richiede risorse ingenti che nessun ente locale potrebbe sostenere. Non è un caso isolato quello del Palazzo Vescovado per il quale è stato chiesto dalla Curia Arcivescovile della Diocesi di ROSSANO-CARIATI un finanziamento al MIBAC da oltre 4 anni senza esito. Esso custodisce centinaia di libri antichi ma il tetto sta crollando, le mura non resisteranno a lungo e l’impalcatura, posta intorno al palazzo anche per salvaguardare l’incolumità pubblica, oltre a deturpare la bellezza del Corso XX Settembre ne rende difficile la sua percorrenza.
Il problema, del resto, non è soltanto quello degli abusi che intendiamo mappare e certificare. Ma riguarda i tanti interventi nel perimetro della cittadella prodottisi negli ultimi 30-40 anni senza violare alcuna specifica normativa vigente all’epoca. Eppure sappiamo bene oggi che si tratta di interventi dannosi, perché deturpano bellezza e storia e tarpano le ali ad ogni progetto di comunicazione turistica, tanto quanto gli abusi edilizi in senso stretto, questi sì da individuare e debellare direttamente e con fermezza.
Ripeto, possiamo iniziare un percorso, coinvolgendo pubblico e privato in maniera sinergica attraverso formule da studiare che incentivino lavori di riqualificazione e ripristino di ciò che è stato oggettivamente deturpato. Ma che ancora può essere recuperato. E questo va fatto in sedi sovracomunali, deputate e capaci di superare ostacoli economici altrimenti insuperabili.
Abbiamo deciso di non perdere tempo, di rimboccarci le maniche e di avviare da subito una mappatura degli abusi edilizi nel Centro Storico. Perché difendiamo e promuoviamo la legalità. Perché non ci affascina il lamento. Ma soprattutto perché ci piace lavorare col sorriso, per la bellezza e per le utopie realizzabili.
Ci auguriamo che, condividendo questo metodo e questa utopia, che per noi è prima di tutto un atto d’amore, possa aiutarci ad individuare nel più breve tempo possibile le risorse necessarie ad intraprendere questo percorso. Verso il passato, il presente ed il futuro eco-sostenibile dei nostri territori.