CASSANO – Le prefetture relazionano gonfiando fatti, molto spesso scrivono falsità e, per tutelare le loro decisioni, sono pronte a sottoscrivere, ad ingigantire situazioni, fatti e vicende non vere e assolutamente inesistenti. Ho letto la memoria che l’ avvocatura dello stato ha depositato al Consiglio di Stato sul ricorso di Cassano, contiene tante imprecisioni ed oserei dire autentiche falsità.
Basta, così non si può! Lo Stato deve essere libero e democratico, deve dare a tutti la possibilità di difesa. Occorre la certezza del diritto! Può esserci solamente con un efficace contraddittorio e con un esame approfondito di tutte le vicende, mediante il vaglio sereno ed obiettivo di tutta la documentazione e di tutti gli atti che entrambi le parti esibiscono. La legge sullo scioglimento, per come da più parti invocato, va rivista, riformata e migliorata. A pagarne le spese sono i territori ed i cittadini che, all’improvviso, si vedono sottratti della loro rappresentanza e della loro potestà democratica. Basta girare per il territorio di Cassano, dal Monte a Sibari, alle contrade e a tutto il resto, per accorgersi del gravissimo danno socio-economico-culturale che è stato prodotto. Cassano non può morire! Quasi sempre i commissariamenti servono anche per l’avanzamento di carriera di taluni. Addirittura la commissione straordinaria di Cassano, a spese dei cittadini, nominando un avvocato amico, in deroga al regolamento da loro stessi approvato, si è anche costituita al Tar ed al Consiglio di Stato. Non bastava o non si ha forse fiducia nell’ Avvocatura dello Stato! Negli altri comuni non è avvenuto! Ora basta, non è più possibile stare zitti! Il nostro dignitoso ed istituzionale silenzio è stato malamente interpretato. A questo nobile comportamento sono seguite persecuzioni, provocazioni e infamie, non più tollerabili. Contro Cassano è stata consumata una grande e grave ingiustizia. Invochiamo una vera, giusta e sacrosanta giustizia!
Cassano, 24 marzo 2019
Gianni Papasso -sindaco uscente di Cassano