La Zes è una realtà; adesso si può partire senza ulteriori indugi. Speriamo che la Regione Calabria si muova, perchè è abbastanza immediato pensare che i tempi di ogni attività industriale necessaria ad attrarre investimenti, rappresentino un vantaggio per chi ha un apparato istituzionale pronto a decidere. Nei giorni scorsi, si è tenuto un’incontro a Roma, con i rappresentanti delle Regioni del Sud e i presidenti delle autorità portuali del Mezzogiorno per costruire una strategia comune sulle ZES ( Zone Economiche Speciali), che rappresentano un’importante occasione di crescita per il Sud, sia dal punto di vista imprenditoriale e degli investimenti che dell’occupazione.
Questo l’intento della riunione tenuta a Palazzo Chigi, e presieduta dal ministro per il Sud Barbara Lezzi. “Al termine dell’incontro – ha commentato il ministro – ho stabilito di raccogliere le principali istanze, al fine di avere un quadro omogeneo e condiviso degli interventi migliorativi da realizzare nella cabina di regia sulle ZES, che convocherò prossimamente. Scopo della cabina sarà anche quello di promuovere l’omogeneità di alcune tipologie di interventi, come ad esempio i requisiti per l’accesso delle imprese ad agevolazioni e incentivi.” Con la pubblicazione nella GU del 12 Febbraio 2019 della legge di conversione del Decreto Semplificazioni si conclude, per quanto di competenza del governo nazionale, la costruzione dell’architettura istituzionale delle Zone Economiche Speciali (ZES). Il Decreto Semplificazioni esplicita i vantaggi amministrativi che potranno godere tutti coloro che intenderanno effettuare investimenti industriali nelle aree ZES. Di quelle già approvate, la campana e la calabrese, si era già provveduto alla formazione del comitato di indirizzo. Ora si può partire senza altri alibi, anche perché giacciono nelle casse ministeriali i 210 milioni già stanziati per essere utilizzati per il triennio 2018-2020 sotto forma di credito d’imposta degli investimenti.
Il decreto in pillole. Nella sostanza delle cose, le novità della semplificazione riguardano l’abbattimento di un terzo dei termini delle procedure amministrative riguardanti materie edilizie, le concessioni demaniali portuali, le autorizzazioni paesaggistiche, la Valutazione di Impatto Ambientale, la Valutazione Ambientale Strategica, l’Autorizzazione Integrata Ambientale e l’Autorizzazione Unica Ambientale. È anche previsto il dimezzamento dei termini di qualsiasi altra procedura che investe più amministrazioni (autorizzazioni, licenze, permessi e concessioni e nulla osta per le imprese che si insedieranno in una ZES).
Diventa ovvio, che ormai, non ci sono più alibi o scuse per rimandare la progettualità e i finanziamenti legati alle infrastrutture dell’area ZES di Schiavonea; “se vogliamo puntare ad un nuovo modello di industrializzazione regionale con uno dei baricentri nella zona del porto di Gioia Tauro e il porto di Schiavonea quale porta principale per il Mediterraneo, oggi possiamo farlo”.
Sono stati, infatti, rimossi molti dei vincoli che per decenni hanno impedito il decollo dell’area industriale. Non possiamo più dire: “il governo non fornisce fiscalità di vantaggio dedicata”, perché oggi si dispone del credito di imposta; non possiamo più dire “la burocrazia blocca gli investimenti”, perché il Decreto Semplificazioni sburocratizza moltissime procedure; non possiamo più dire “la ZES è bloccata perché non sono stati nominati i membri del comitato di indirizzo”, perché, al contrario, il comitato è formato da più di due mesi. La sintesi è che la ZES di Schiavonea, deve essere la priorità assoluta nell’agenda della politica regionale e di quella del futuro Sindaco della nuova città Corigliano-Rossano, per attrarre investimenti e industriali di tutto il mondo; senza tentennamenti e indecisioni.
Delegato MIR Alto Jonio Cosentino
INGEGNERE FRANCESCO GALLO