Informazione & Comunicazione, soggetto organizzatore dell’evento nazionale del Coordinamento “Giustizia di Prossimità”, tenutosi il 23 febbraio scorso dal titolo “Governo silente sulla riapertura dei Tribunali. Analisi e prospettive”, con il patrocinio del Comune di Corigliano Rossano, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto in queste ore dal Coordinamento i cui massimi rappresentanti, per la prima volta dopo una serie di sollecitazioni e dinieghi, sono riusciti a incontrare il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
I&C ringrazia il Coordinamento nazionale per avere scelto la Città di Corigliano Rossano quale sede per lo svolgimento dei lavori, molto partecipati per l’occasione, in particolare il Presidente avv. Pippo Agnusdei, ma anche i rappresentanti locali facenti parte il Coordinamento nazionale gli avvocati Dora Mauro, Antonio Campilongo, Maurizio Minnicelli e Stefano Mascaro già sindaco dell’ex città di Rossano.
Per il Direttore della testata giornalistica I&C Matteo Lauria tale risultato sul piano formale costituisce motivo di vanto per il nostro territorio, soprattutto nella parte in cui i soggetti in campo sono riusciti a confrontarsi pacatamente circa la necessità di dare attuazione al contratto di Governo Lega-M5S al punto 12 che prevede la riapertura dei 30 tribunali soppressi.
«Dalla nota diffusa dal Coordinamento si accenna a qualche timido segnale positivo in merito alla vertenza in atto, che è l’aspetto che più interessa le comunità. Spiace, tuttavia, dover prendere atto delle esternazioni rese dalla parlamentare On. Elisa Scutellà sul tema, il cui impegno a contattare il Guardasigilli trae spunto dall’organizzazione su esposta. Ma la parlamentare, presa dalla logica dell’apparire e dall’accaparramento di meriti e paternità, ignora ogni passaggio preliminare che richiede impegno di risorse umane e finanziarie. E tutto a fini sociali, senza alcun interesse né politico né di qualsivoglia altro genere. Rimane moralmente “ingiusta” l’esclusione di una delegazione jonica all’incontro con il Ministro, poi, stranamente, da notizie assunte, comunque estesa ad altre rappresentanze e non limitata a tre unità, come da originaria richiesta ministeriale. E lo è ancor di più se si pensa che l’On. Scutellà abbia presenziato l’incontro per un breve periodo di tempo a causa dei lavori parlamentari a Montecitorio. Nessuno, men che meno la nostra struttura, ha individuato soggetti responsabili in ordine a tale esclusione, ma ci si è limitati a registrare quel che si può connotare come uno spiacevole incidente di percorso. Così come, è bene sottolineare, I&C conferma la più totale fiducia, per professionalità e serietà dimostrata, alla delegazione trattante che si è mossa a tutela di tutti e trenta i tribunali soppressi.
Non vogliamo entrare in polemica con l’On. Scutellà poiché questa è una battaglia che deve vederci uniti, ma pretendiamo rispetto e un minimo di garbo comportamentale. Da ex componente del Gruppo d’Azione per la verità sul Tribunale di Rossano – continua il Direttore Lauria – c’è da rimanere stupiti quando la deputata afferma che del “Caso Rossano” a Roma non si conosca l’esistenza e che solo grazie al suo impegno è ora al centro dell’attenzione, dimenticando la stessa che a distanza di qualche mese dalla sua elezione chiedeva e otteneva i dossier dal GAV senza mai fornire comunicazioni circa eventuali sviluppi o evoluzioni. Neppure un semplice grazie. Quasi fosse un atto dovuto! Sono anni che ci battiamo per questa causa, soprattutto sul piano etico e morale, in quanto ancora oggi nessuno dice, inclusa la parlamentare Scutellà (dotata di poteri ispettivi come tutti i parlamentari), il vero motivo per cui lo Stato abbia deciso di sopprimere il Tribunale di Rossano. E mentre l’attuale parlamentare era al pc sulla piattaforma Meetup del M5S nel tentativo di incassare la candidatura, noi eravamo a Roma a protestare per ben due volte, rivolgendoci alle più alte cariche dello Stato, al Consiglio superiore della Magistratura, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia del tempo, alla Corte Costituzionale. Se solo l’on. Scutellà, tra l’altro donna di diritto, avesse affiancato in passato i movimenti di lotta senza limitarsi a un video spot diffuso qualche mese prima delle elezioni, si sarebbe accorta che abbiamo incontrato, in sede di Commissione Affari Istituzionali, l’allora sottosegretario Sen. Federica Chiavaroli la quale aveva assunto l’impegno di coinvolgere il Capo dell’ufficio legislativo al fine di avviare una interlocuzione con gli uffici e dare vita a una ispezione interna ministeriale. Vada, l’On.Scutellà, a verificare se questi impegni sono poi stati poi mantenuti. Come non ricordare l’incontro con l’allora vice presidente del CSM Giovanni Legnini a cui il GAV consegnava personalmente i dossier destinati alla Prima e Settima Commissione. Piuttosto, a Roma, si fa finta di non sapere.
Basti solo pensare che uno degli interventi che ha ricevuto scroscianti applausi il 23 febbraio scorso a Palazzo San Bernardino è stato quello del sindaco di Mistretta Liborio Porracciolo quando affermava che “vi sono state delle storture sul Tribunale di Rossano, perché si chiude questo presidio e magari se ne salva uno vicino a qualche parlamentare di riferimento”. Mi chiedo e osservo: ma certe cose dovrebbe dirle il sindaco di Mistretta? E i parlamentari pentastellati e leghisti che urlano giustizia dove sono? L’auspicio è che si possa porre la parola “fine” ai contrasti e agli atteggiamenti spigolosi e personalistici, e che si guardi al futuro con fare più maturo e rispettoso delle singole posizioni».
UFFICIO STAMPA I&C