Per riaffermare il volto umano di un’attenta presenza. L’intitolazione, questa mattina, da parte dell’Amministrazione comunale, di una strada -che porta ad abitazioni della Polizia di Stato e si innesta su viale dell’Agricoltura-, nella zona nord e di espansione di Castrovillari, al dirigente del SISMI (i servizi segreti italiani) Nicola Calipari, originario di Reggio Calabria, ucciso in Iraq nel marzo 2005 ,
al termine di un’operazione, per liberare degli ostaggi dai terroristi di quel Paese, e mentre faceva scudo con la sua persona alla giornalista Giuliana Sgrena, con lui in macchina , che conduceva all’aeroporto di Baghdad, lega il riconoscimento dovuto, ad un impareggiabile servitore dello Stato- esempio per tutti- , all’impegno assoluto per la dignità umana che abbraccia anche il ricordo di una donna- lì come inviata di guerra a servizio del diritto d’informare i cittadini- nella Giornata Internazionale che l’afferma, per quello che è e rappresenta nella vita, come richiama l’otto marzo.
Fattori che s’intrecciano, quasi per caso, e che suggellano valori e messaggi fondamentali sulla vera convivenza, sul rispetto e per la promozione della tensione umana nella quale l’altro è un bene da salvare perché essenziale per lo sviluppo dell’esistenza armoniosa di tutti.
Con queste prerogative l’intitolazione, approdata pure in seguito ad una richiesta del SIULP, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Cosenza– che ha posto, a pochi metri dalla targa dell’amministrazione, uno stele, scoperto durante la celebrazione -, rappresentato nella manifestazione dagli aderenti a partire dai segretari provinciale e locale, Luciano Lupo e Ruggero Altimari, ha osservato momenti di commozione e particolare riflessione nella consapevolezza comune che tendere la mano è sempre stata la connotazione forte, per Cultura, del paese Italia nel Mondo e là dove veniva richiesto il coinvolgimento.
Come dire : una volta osservati e analizzati lucidamente gli ostacoli oggettivi che fanno di ogni rapporto con la realtà un’avventura rischiosa, non ci si è mai rifiutati d’impegnarsi come lo è stato per i soggetti coinvolti in quei tragici avvenimenti ed ha espresso il sacrificio di Calipari.
E’ questa una delle letture, struggenti, che ha regalato l’intitolazione a testimonianza che non c’è rispetto senza una vera attenzione ed implicazione come le tante presenze (esponenti delle Forze dell’Ordine, dell’Esercito, del Comune e della società civile, con gli scout- espressione questi ultimi- del cammino educativo giovanile di Calipari-) hanno rappresentato insieme ai messaggi del Prefetto e Questore di Cosenza, e come ribadito nei contributi dal Sindaco, Domenico Lo Polito, dalla vedova di Calipari, Rosa Villecco – a cui è stato offerto un bouquet di fiori da parte di Francesco De Marco (ex collega del funzionario), dal Vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, moderati dal giornalista Vincenzo Alvaro. Tutti, con differenti approcci, ma in piena coralità, hanno sottolineato gesto e capacità del funzionario ucciso, conduttore di valori imprescindibili di cui la società ha sempre più bisogno con esempi fulgidi per comprendere i concetti di memoria, storia, appartenenza insieme all’impellenza, sempre più sentita, di avere cittadini veri e, quindi, espressione di questo sentire che il nichilismo vorrebbe indebolire.
“Ecco perché – ha dichiarato il Sindaco, Domenico Lo Polito, a margine della manifestazione civica –l’importanza di rendere onore ad un figlio illustre della Calabria che con il suo sacrificio riscatta, con tanti altri, capacità e anima anche della nostra gente, fatta di uomini e donne che hanno sempre riposto nel loro Cuore l’amore per la propria Terra, certi che in questo assunto, dilatato da una vera esperienza personale dedita alla verità, si possano costruire le condizioni che consentono di vivere esperienze autenticamente umane.”
L’Ufficio Stampa del Comune di Castrovillari (g.br.)