Rifacimento del Monumento del “Calvario”: sotto i colpi della picozza e sotto gli occhi attenti degli studiosi di storia locale si dischiude una pagina importante della tradizione religiosa della popolazione locale. I colpi della picozza sono quelli dell’impresa locale incaricata di ristrutturare e riqualificare il monumento delle “Tre Croci”, mentre gli occhi attenti sono quelli di Piero De Vita presidente dell’Associazione Culturale “L’Albero della Memoria” e quelli di Pino Genise Esperto di fotografia, entrambi studiosi e appassionati di storia locale.
In realtà il monumento del “Calvario”, a cui la popolazione della città di Trebisacce è fortemente legata per l’alta valenza religiosa e simbolica, è da qualche giorno oggetto di un intervento di recupero e di restauro conservativo finalizzato a restituire l’antico splendore ad un luogo traboccante di storia cittadina. Come è noto il Calvario, per i cristiani, rappresenta il simbolo per eccellenza della fede e perciò, eretto quasi sempre per iniziativa popolare, è presente in ogni paese e borgo della Calabria e di altre regioni meridionali. Il monumento delle “Tre Croci” di Trebisacce, dove ogni anno confluisce e si conclude la processione del Venerdì Santo, benchè sottoposto alle intemperie e all’inesorabile usura del tempo, nel corso degli anni è stato sempre mantenuto in una condizione decorosa per iniziativa dei fedeli e degli abitanti del quartiere ma, nel tentativo di consolidarla e darle stabilità la struttura muraria è stata sottoposta a varie sovrapposizioni e rifacimenti che ne hanno cancellato i tratti salienti e modificato anche la simbologia, per cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Mundo, su proposta della Delegata al Centro Storico Caterina De Giovanni, ha deciso di metterci mano per ricostruirne la storia e per restituire l’antico splendore ad un luogo traboccante di storia cittadina a cui la popolazione della città di Trebisacce è fortemente legata. «Nel corso dei lavori – secondo quanto ha scritto il prof. Piero De Vita ed è documentato nella foto – è emersa una piccola grande scoperta, cioè l’esistenza di tre nicchie nelle quali pare che in passato fossero conservate tre piccole statue in legno. Su questa scoperta – hanno convenuto Piero De Vita e Pino Genise – sono in corso i necessari approfondimenti finalizzati al recupero di una parte della memoria storica del passato della città di Trebisacce». «La storia orale, – ha dichiarato il prof. De Vita – in questo caso, non ci aiuta molto ma tutto procede con la massima attenzione e cautela, così come, del resto, si conviene a una testimonianza storica da maneggiare con grande cura. Ogni nicchia – ha aggiunto il Presidente De Vita – presenta due strati di muratura che si prestano a tante ipotesi che comunque analizzeremo con grande attenzione, mettendo le nostre scoperte a confronto con i dati forniti dal compianto prof. Giovanni Laviola nel suo libro sulle origini e la storia remota di Trebisacce». «Intanto – hanno concluso all’unisono De Vita e Genise – godiamoci il recupero del nostro Calvario come parte integrante del nostro patrimonio identitario che contribuisce a rafforzare la nostra appartenenza».
Pino La Rocca