Sono passati oltre due anni dalla grave alluvione che ha colpito le due città di Corigliano e Rossano, un disastro che oltre a causare immensi danni alle zone urbanizzate, distruggendo abitazioni civili, strade ed infrastrutture, ha colpito in maniera pesante il territorio in generale, creando gravi danni ai terreni agricoli alle infrastrutture ed alle opere di canalizzazione e regimentazione delle acque. Si aggiunga a questo, il già gravissimo dissesto idrogeologico che compromette in maniera pesante ed irrimediabile le fragili terre Calabresi! 

Si comprende che gli interventi del dopo alluvione, (meglio sarebbe farli prima!), si rendono necessari e non rinviabili. In questa ottica sembravano essere inseriti i recenti lavori che Calabria Verde con fondi PSR 2007/2013, misura 126 afferente l’Asse 2, dava in appalto per una serie di interventi suddivisi in 3 Lotti meglio specificati in “Interventi di prevenzione dei rischi alluvionali finalizzati al ripristino e alla rifunzionalizzazione dell’apparato infrastrutturale danneggiato a servizio delle aziende agricole ricadenti nei comuni di Corigliano Calabro e Rossano”, a tre diverse aziende aggiudicatarie. Sul Lotto n°2 operava a seguito di regolare gara d’appalto, la ditta edile Scutieri Costruzioni Srl di Catanzaro, che per gli interventi previsti sul torrente “GENNARITO” utilizzava 8 dipendenti e diversi mezzi di movimento terra. Negli interventi era prevista la pulizia dell’alveo del torrente e lo sversamento del materiale di risulta in discariche autorizzate, ed è proprio su questo punto che a seguito di verifica da parte degli uomini del Corpo Forestale dello stato, il cantiere è stato posto sotto sequestro ed è ora in corso una indagine della Magistratura. Da quanto si è potuto appurare nonostante Calabria Verde, (ossia la Regione Calabria) abbia effettuato tutte le necessarie verifiche preliminari e sia in possesso delle autorizzazioni, il materiale di risulta sembra essere compromesso da elementi inquinanti. Tale grave situazione, per la quale esprimiamo il massimo encomio alle forze dell’ordine ed alla Magistratura che svolgeranno le dovute indagini individuando le responsabilità a tutti i livelli, colpisce in maniera grave il già martoriato territorio, in quanto il fermo dei lavori proprio a ridosso delle Frazioni di Fabrizio piccolo e Fabrizio grande e prima dello sbocco in mare del torrente Gennarito ha generato un pericoloso “tappo”, che in caso di eventi pluviali intensi causerebbe enorme danno e pericolo per la cittadinanza, ed in maniera indiscriminata ha colpito 6 degli 8 lavoratori che sempre a causa del blocco del cantiere si sono visti recapitare una lettera di licenziamento! Confidando come già accennato nel lavoro degli inquirenti, la FILLEA CGIL ritiene necessario che siano individuate le responsabilità nel più breve tempo possibile e che i lavori ripartano e vengano terminati, a garanzia della popolazione ed a garanzia dei posti di Lavoro persi! Gli unici a pagare per quanto sta accadendo grazie alle negligenze della burocrazia, potrebbero essere ignari cittadini, ad oggi sono sicuramente i lavoratori, che pagano il caro prezzo della perdita del loro lavoro!

Castrovillari 10-10-2017

FILLEA CGIL POLLINO-SIBARITIDE-TIRRENO

Segretario Generale

De lorenzo Giuseppe