«I comuni virtuosi trattati alla stregua di chi non raggiunge neanche il 25% di differenziata»
Dura presa di posizione del sindaco di Morano, Nicolò De Bartolo, e dell’assessore all’Ambiente, Biagio Angelo Severino, contro la delibera di Giunta regionale n. 344 del 25 luglio 2017, con la quale la Regione Calabria rimodula le tariffe di conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, slittandone i costi da 107 a 165 euro/tonnellata.

«Un’assurdità e uno smacco per i comuni virtuosi, come il nostro, che superano il 65% di raccolta differenziata», protestano De Bartolo e Severino. «Un paradosso incomprensibile. Soprattutto se si considera che la cifra da sborsare è assai prossima ai 169 euro che prima pagavano quanti non raggiungevano neanche un misero 25%. E’ questo», si domandano i due amministratori moranesi, «il premio per chi ha investito risorse, umane, strumentali, intellettive e finanziarie nel conseguimento degli obiettivi fissati dalla normativa? per chi non ha risparmiato impegno e lavoro quotidiano nel sensibilizzare le popolazioni, ciò nella certezza che non solo l’ambiente ma anche le economie familiari avessero potuto trarre vantaggio dalla scrupolosa differenziazione degli scarti? Già nelle fasi di avvio delle procedure di istituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), il nuovo sistema di gestione dei rifiuti», affermano il sindaco e l’assessore, «avevamo esternato marcato disappunto e ci eravamo dichiarati contrari alla radicale trasformazione disegnata; già allora avevamo evidenziato le incongruenze opponendoci con tutti gli strumenti e le azioni consentite. Ma eravamo stati rassicurati, allora, che i comuni virtuosi come il nostro non sarebbero stati danneggiati in alcun modo. E’ questa, dunque, la maniera di ricompensare gli sforzi di migliaia di cittadini che, non senza sacrificio, hanno creduto alla “bella favola” della “differenziata”? Sì, perché se questa non è una “favola”, chi in campagna elettorale ha girato la Calabria promettendo grandi cose a favore dell’ambiente, ci spiega oggi cos’altro è? in che altro modo potremmo definire un processo che sta mostrando i lati deboli e gli errori fallimentari di conduzioni, eternamente emergenziali, presenti e passate?».

«Chi ha pensato di sopperire al calo delle entrate derivante dall’importante incremento della differenziata e, di conseguenza, dalla riduzione dell’indifferenziata», tuonano De Bartolo e Severino, «avrebbe dovuto immaginare soluzioni diverse. Più eque. Perché se è vero che “il variato scenario dei conferimenti comporta la necessità di procedere alla rimodulazione del corrispettivo di gestione (tariffa di conferimento) che i comuni devono versare per lo svolgimento del servizio di trattamento/smaltimento”, è altrettanto vero che i cittadini non possono più sopportare ulteriori rincari. Cosa diciamo alle nostre comunità, già abbastanza vessate da una fiscalità centrale asfissiante: che sinora abbiamo scherzato e che fare la differenziata non serve a nulla? che i tanto declamati vantaggi per chi più differenzia si tradurranno, a meno di un auspicabile ravvedimento operoso della Giunta regionale, in sostanziali aumenti della Tari, perché alla fine è di questo che stiamo parlando?

«Ci appelliamo al presidente Oliverio», concludono De Bartolo e Severino, «affinché indichi percorsi giusti e accettabili, che non danneggino i comuni come il nostro, che hanno reso la raccolta differenziata elemento di civiltà e progresso. Chiediamo alle forze politiche presenti in Consiglio Regionale una decisa assunzione di responsabilità rispetto alla problematica rifiuti e la stessa cosa domandiamo a tutti i sindaci calabresi. Noi non ci stiamo. Lo diciamo a chiare lettere e faremo sentire la nostra voce, come per le vicende passate. Se poi dalla cittadella regionale qualcuno voglia e sappia illustrare ai moranesi i motivi e le premesse alla base della DGR 344, motivando il perché nonostante i lusinghieri risultati ottenuti sulla raccolta differenziata (anno 2016, frazione differenziata, Morano Calabro: 71,5%), il conferimento dei rifiuti agli impianti aumenterà da 107 a 165 euro, si accomodino, noi saremo lieti di offrir loro le nostre postazioni».

 


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