Si è conclusa positivamente la disavventura giudiziaria del coriglianese Giovanni Epicoco, accusato di incendio e tentato omicidio di due cittadini somali, che dimoravano all’interno di una baracca di cartone in località Boscarello di Corigliano. I lettori ricorderanno di questa vicenda risalente al 30 aprile 2010, che suscitò tanto clamore mediatico
e l’intervento di varie forze politiche contro i rischi di derive xenofobe all’interno della città di Corigliano, determinate dal fenomeno, oggi più che mai attuale, dell’immigrazione di esseri umani provenienti soprattutto dall’Africa, in cerca di fortuna nella ricca Europa.
Clamore ancor più amplificato dai fatti e gravi disordini che poche settimane prima si erano verificati a Rosarno.Nella giornata di ieri, all’esito di un lungo ed estenuante dibattimento, i giudici del Tribunale di Castrovillari hanno pienamente assolto il coriglianese con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”. Un verdetto accolto con soddisfazione dai suoi difensori -gli avvocati Aldo Zagarese, Giovanni Zagarese e Antonio Pucci – e dai suoi familiari,anche in considerazione della detenzione sofferta da Epicoco, che si è sempre professato estraneo ai fatti e per niente animato da sentimenti di razzismo verso gli immigrati, verso i quali invece si è prodigato con aiuti concreti.Una sentenza quella del tribunale di Castrovillari, che restituisce dignità ad un’intera città che, nonostante le innumerevoli difficoltà legati al crescente fenomeno degli sbarchi, sta dimostrando sensibilità e spirito di accoglienza.