“Difficile tenere il “mare” con le mani! La questione immigrati in città che andremo ad affrontare in seguito all’emergenza anche regionale che vuole tutte le comunità coinvolte, ma vigili, non può prescindere da quell’elemento che vede l’Italia, avamposto geografico nel Mediterraneo, parte di un programma internazionale di solidarietà per l’ospitalità straordinaria di questa gente.
Un fatto di dimensioni vaste, ed oggi anche critico per l’assenza di un vero e sostanziale coinvolgimento europeo, che deve essere rivisto con attenzione, come riconosciuto dai vertici dello Stato, e che noi non possiamo sfidare con le esasperazioni ideologiche ed inutili frizioni. Questi modi, poi, non aiutano nessuno e qui la ragionevolezza è d’obbligo.Il Comune farà la sua parte, in ogni dove e con gli strumenti che possiede, a tutela del bene comune, ma senza fare muro in una materia che dipende totalmente dal Governo e sulla quale non può intervenire o decidere nemmeno autonomamente la Prefettura. Il fenomeno è più grande di noi!Ecco perché l’importanza di una capacità sociale che sappia rispondere, insieme alle istituzioni, a ciò che si presenta, fermo restando l’accompagnamento dei fatti con strumenti che assicurino tranquillità, pacificazione, sicurezza, integrazione e rispetto delle regole e dove ciascuno può dare il suo contributo, proporre una concezione, testimoniare un modo di vivere che aiuti ad affrontare.E’ con queste “armi” che intendiamo affrontare il fenomeno con cui oggi anche la nostra città deve fare i conti ed impegnarsi, impedendo a chicchessia operazioni di sfruttamento o legati alla ghettizzazione: la dignità umana è un valore assoluto da difendere, come bambini e donne arrivati in queste ultime ore sulle coste richiamano.Da qui un’esortazione a tutti di accostarsi a questo confronto istituzionale, richiesto dalle Civiche, con sentimenti diversi dalla rabbia e con un’unica preoccupazione: fare del momento particolare un’occasione di vera coesione sociale, uno spazio di libertà per l’incontro e non per lo scontro, a partire dall’esigenza di essere realisti.E’ vero,andrebbero aiutati nei loro Paesi, fermati prima, ma quando arrivano.. qualcuno deve occuparsi di loro ed aiutarli a sistemarli.L’Amministrazione comunale aveva scelto il percorso S.P.R.A.R., ma la realtà con i repentini cambiamenti degli ultimi mesi hanno ribaltato ogni previsione e programmazione che il Paese deve continuare ad affrontare civilmente( non possiamo ributtarli in Mare o girarci dall’altra parte), con quella caratterizzazione solidaristica impressa dall’azione umanitaria sin dal principio.E’ questa la scommessa difficile che si pone, fermo restando tutto ciò che è previsto dalle leggi e attiveremo per fermare abusi e arginare o frenare iniziative private che, mosse da altri interessi, possono inibire la città su più fronti.E’ con questi sentimenti e su queste preoccupazioni che il Consiglio dovrà discutere con serenità perché affronta, in sostanza, tra preoccupazioni di vario genere, la Vita di Altri che un mare non lontano ci porta sulle rotte degli scafisti , tra il Nord Africa e l’Italia.”
Castrovillari 01 luglio 2017
Il Sindacof.to Domenico Lo Polito