«Alcune disfunzioni e alcune disattenzioni ci possono essere perché sbagliare è umano, ma non accetterò mai che si metta in discussione l’etica comportamentale e l’onestà delle persone e trovo disdicevole e odioso far circolare il sospetto che nella gestione della BSV ci siano zone d’ombra».
E’ il sindaco di Villapiana Paolo Montalti ad esprimersi in questi termini in risposta ai rilievi mossi dalla Minoranza del PD circa una gestione poco trasparente della municipalizzata BSV da parte dell’amministratore unico Eduardo Lo Giudice, verso cui il primo cittadino ha ribadito di avere la più totale fiducia. E’ stata questa la premessa fatta dal sindaco Montalti alla conferenza stampa a cui ha partecipato anche l’assessore Stefania Celeste, che ha toccato diversi argomenti, prima di dare la parola allo stesso Lo Giudice che, carte alla mano, ha risposto alle accuse entrando nel merito. Ma è stato ancora più perentorio il sindaco Montalti quando, pur definendo doverosa e legittima la vigilanza della Minoranza sull’operato dell’esecutivo, ha rincarato la dose affermando che: «L’unico obiettivo dei nostri avversari politici – ha dichiarato l’avv. Montalti assicurando di aver messo alla porta qualsiasi sistema corruttivo – è il maldestro tentativo di inoculare veleno attraverso tutti i mezzi d’informazione al solo scopo di screditare l’esecutivo ma finendo col mettere in cattiva luce tutta la comunità villapianese. Il metodo migliore per crescere e per instaurare finalmente una pax sociale – ha concluso il sindaco Montalti – non è quello della macchina del fango perché spesso il fango torna in faccia a chi lo utilizza». Fatta questa premessa, la parola è passata all’amministratore della BSV Eduardo Lo Giudice il quale, accusando la Minoranza di non aver letto bene la documentazione richiesta, ha esibito le carte e risposto a 4 dei rilievi della Minoranza: 1) -i 20-30mila euro a favore di uno studio romano non erano per pagare una consulenza ma per onorare un debito arretrato per fornitura di gas utilizzato per la piscina negli anni precedenti, debito contratto con Enel-Gas che a suo volta aveva interessato questa società romana per il recupero crediti; 2) -il ritardato pagamento, subito dopo sanato, del DURC all’INPS in favore dei dipendenti, era dovuto alla morosità di alcuni comuni nel pagamento della stazione di trasferimento dei rifiuti; 3) -la trasparenza è regola basilare della BSV che sta gradatamente mettendo in rete tutta la documentazione e, infine, 4) -il pagamento tramite assegni non è vietato dalla legge, anzi, è un sistema virtuoso perché permette la tracciabilità. Rispondendo infine all’accusa di aver ridotto il vecchio stadio San Francesco in una discarica, Lo Giudice ha replicato affermando che quel sito è stato individuato come area di stoccaggio di rami e di sfalci da utilizzare come bio-massa, che la ditta incaricata preleva periodicamente. «Altra cosa – hanno risposto all’unisono Montalti e Lo Giudice – sono i rifiuti che l’inciviltà di taluni pseudo-cittadini accumulano nell’area antistante, rispetto a cui, purtroppo, non abbiamo i mezzi per vigilare».
Pino La Rocca