ORIOLO – Durante i lavori di pulitura di un’area ricoperta di sterpaglie che sorge ai piedi delle antiche mura dell’antico borgo medievale, sono venuti alla luce una serie di affreschi dipinti su antiche strutture murarie e architettoniche. La scoperta è stata possibile grazie alla sensibilità del commissario straordinario di Calabria Verde dott. Aloisio Mariggiò
e all’impiego di uomini e mezzi diretti dal geom. Vincenzo Romano e da Pasquale Murgieri e Alessandro Adduci. Si tratta di un antico Convento del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco d’Assisi, il primo istituito in Calabria per iniziativa di Fra Biagio Margioni nel 1439 e generosamente donato da una famiglia del posto al comune di Oriolo a seguito di una trattativa promossa dall’assessore alle Attività e ai Beni Culturali Vincenzo Diego, con il supporto dell’ex capo dell’ufficio tecnico Ruggiero Losacco e dello storico Vincenzo Toscani. Gli affreschi ritrovati, secondo gli esperti, dovrebbero rappresentare un ciclo pittorico con protagonista il Santo di Assisi, databili tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500. Gli affreschi sono dipinti sulle pareti sotto le lunette del chiostro, dove al centro è venuta alla luce anche una grande cisterna, circondata da volte. I tecnici del laboratorio di restauro della Soprintendenza Regionale, dopo il sopralluogo di oggi e la verifica dello stato degli affreschi, torneranno sul posto per i primi interventi di fissazione delle opere mentre nella giornata odierna il sito sarà visitato dal funzionario della Soprintendenza Arch. Mariano Bianchi. “Si tratta – ha dichiarato il vice-sindaco Diego – di un lavoro che dovrà vedere protagonisti più soggetti e istituzioni: la Sezione Archeologica dell’Unical diretta dal prof. Giuseppe Roma, la Soprintendenza provinciale e regionale e il Mibact. Una scoperta per certi versi inaspettata e sicuramente interessante – ha concluso Diego – per quello che sta venendo fuori, che premia lo sforzo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Bonamassa e la sensibilità della famiglia che ha voluto donare un pezzo importante di storia a Oriolo, all’Alto Ionio e a una Regione sempre più ricca di piacevoli sorprese».
Pino La Rocca