CARIATI – Sembra scongiurato il pericolo della riduzione dell’attività del Punto di Primo Intervento (P.P.I) dell’ospedale di Cariati, su cui, nei giorni scorsi, siamo intervenuti anche noi di #CariatiPulita. “L’Asp di Cosenza, sollecitata dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio
– si legge in una nota – ha proceduto, di concerto con il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute, Riccardo Fatarella, in applicazione al Decreto del Commissario ad acta, a confermare per il P.P.I. di Cariati, l’apertura h24 fino all’attuazione di quanto programmato rispetto ai P.P.I. dello stesso decreto del Commissario ad acta”.
Un sospiro di sollievo, rispetto all’assurda volontà di depotenziare un servizio indispensabile (per le emergenze e il primo intervento) che è una piccola oasi nel deserto di diritti,e in primis del diritto alla salute, che si allarga sempre più nel territorio e nella Sibaritide.
La marcia indietro dell’Asp non deve però far ricadere tutto nel silenzio, come puntualmente accade, anche perché la soluzione potrebbe essere momentanea; l’impegno a favore della sanità pubblica, della riqualificazione del nostro ospedale e contro l’abbandono del territorio, deve essere forte, univoco e costante.
Tante vite possono essere salvate, tante persone in stato di debolezza possono essere garantite, nuovi respiri di civiltà e diritti possono risollevare le nostre comunità. Non devono essere i cittadini a pagare (anche con la vita) per gli sprechi che ci sono stati nella sanità pubblica, ma i diretti responsabili, chi la contrasta e chi non la fa funzionare; e, se vogliamo dirla tutta, lo spreco è anche nel tenere chiusa e inutilizzata una struttura imponente come il nostro ospedale, che potrebbe ancora assicurare il diritto alla salute all’utenza di un territorio molto vasto.
La sanità pubblica, garantita dalla Costituzione, è bene collettivo primario, che dobbiamo continuare a difendere e reclamare, quando ci viene negata.
Assunta Scorpiniti, capogruppo consiliare di #CariatiPulita